La prima (mini) riforma della legislatura. Una formazione professionale al passo con i tempi
Disegno di legge della Giunta sostituisce l’ormai anacronistica disciplina del 1985 con un testo che prova a tenere conto dei cambiamenti del mercato del lavoro: ecco i contenuti

LAMEZIA TERME La si può definire, sul piano almeno cronologico, la prima (mini) riforma di questa nuova legislatura regionale: riguarda il “Sistema regionale della formazione professionale”, ed è contenuta in un disegno di legge adottato dalla Giunta Occhiuto nei giorni scorsi e trasmessa al Consiglio per l’esame e la definitiva approvazione.
La “filosofia”
La proposta, composta di 23 articoli, definisce – spiega la Giunta nella relazione illustrativa – «il quadro normativo organico del sistema regionale della formazione professionale, in armonia con le più recenti disposizioni europee, nazionali e regionali, sostituendo la disciplina dettata con la legge regionale 18/85 ormai risalente e non più rispondente alle attuali dinamiche del mercato del lavoro e alle nuove sfide imposte dalla transizione digitale ed ecologica». Fattori che rendono «necessario un aggiornamento dell’impianto normativo in materia di formazione professionale, che oggi risulta frammentario e superato, attraverso l’adozione di un testo unico». Si parte dal riconoscimento della formazione professionale come «servizio di interesse generale volto alla diffusione delle conoscenze teoriche e pratiche necessarie per il primo inserimento, la qualificazione, la riqualificazione, la specializzazione, l’aggiornamento e il perfezionamento dei lavoratori in un quadro di apprendimento permanente, concorrendo a garantire la crescita culturale e sociale delle persone». L’obiettivo del disegno di legge è anzitutto quello di «promuovere l’integrazione tra istruzione, formazione professionale e mondo del lavoro», poi «promuovere l’apprendimento permanente e la riqualificazione dei lavoratori per affrontare i cambiamenti del mercato del lavoro; garantire un’offerta formativa di alta qualità e facilmente accessibile a tutti i cittadini, inclusi i gruppi più “vulnerabili”; sostenere l’innovazione e la digitalizzazione nei processi formativi». Da qui l’articolazione del sistema regionale «in una pluralità di percorsi formativi, rispondenti alle attuali dinamiche e istanze del mercato del lavoro».
La nuova normativa
Nel dettaglio, la normativa prevede questa articolazione del sistema regionale della formazione professionale: percorsi formativi per l’assolvimento del diritto-dovere nell’Istruzione e Formazione Professionale (leFP); percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) e di istruzione tecnologica superiore (Its Academy); percorsi formativi per l’apprendistato; percorsi di formazione continua e permanente; percorsi di formazione per “soggetti svantaggiati”. Si specifica poi che «i percorsi di formazione professionale possono essere attuati solo dagli organismi, pubblici o privati, in possesso dell’accreditamento rilasciato dalla Regione Calabria»: non sono soggetti all’accreditamento le aziende, per le attività di stage e tirocinio che si svolgono presso di esse; le strutture che svolgono supporto tecnico e amministrativo alle amministrazioni o azioni di assistenza tecnica; le istituzioni scolastiche e le università; i datori di lavoro, pubblici e privati, che svolgono direttamente attività formative per il proprio personale. A fare da “baricentro” il Sistema regionale di Certificazione delle Competenze che «garantisce il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni professionali rilasciate a livello regionale e l’attuazione delle politiche regionali per l’apprendimento». La certificazione delle competenze può essere effettuata da: a) Arpal Calabria; b) organismi formativi accreditati in possesso degli specifici requisiti aggiuntivi previsti per l’erogazione del servizio; c) soggetti accreditati per i servizi per il lavoro, in possesso dei requisiti aggiuntivi. Ogni tre anni poi – è previsto – la Giunta regionale adotta un piano strategico sulla formazione. Infine, le funzioni della Regione: indirizzo e coordinamento, programmazione, pianificazione, monitoraggio, valutazione. (a. c.)
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