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corsi e ricorsi storici

La “scalata” di Gianluca Gallo. Quando un ricorso elettorale diventa un trampolino di lancio

Mentre tiene banco la vicenda dei ricorsi di alcuni candidati alla Regione esclusi, la memoria corre alla parabola dell’assessore, nel 2014 rimasto fuori dal Consiglio ma poi negli anni diventato il…

Pubblicato il: 08/12/2025 – 10:46
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La “scalata” di Gianluca Gallo. Quando un ricorso elettorale diventa un trampolino di lancio

LAMEZIA TERME Quando un ricorso elettorale diventa il trampolino di lancio per una irresistibile scalata elettorale e quindi politica. In una fase nella quale tiene banco il ricorso di alcuni candidati al Consiglio regionale alle ultime elezioni esclusi però dall’attribuzione dei seggi (sono quattro e i loro casi dovrebbero essere discussi a febbraio al Tar) il filo della memoria porta a ricordare la parabola di Gianluca Gallo, oggi assessore regionale all’Agricoltura e coordinatore provinciale di Forza Italia Cosenza, protagonista di una straordinaria traiettoria iniziata praticamente otto anni fa. Non eletto al Consiglio regionale nella tornata del 2014 da candidato con la Casa delle libertà, Gallo fece ricorso contestando a chi lo precedeva in lista, Giuseppe Graziano, alto ufficiale del Corpo Forestale dello Stato, la mancata decisione delle dimissioni o dell’aspettativa a fini elettorali: nel 2017 Gallo ebbe ragione al termine di un lungo iter giudiziario rientrando a Palazzo Campanella. Da quel giorno una crescita esponenziale di consensi, che l’ha portato a essere il recordman di preferenze lo scorso 5 e 6 ottobre: oltre 30mila preferenze. Gallo fa quorum da solo in Calabria, è stato il commento di tanti analisti politici, evidenziando come 30mila voti non sono alla portata nemmeno di tanti partiti strutturati.

La carriera i

Insomma, una storia davvero particolare, quella di Gallo, che comunque milita in politica dalla fine degli anni Ottanta, quando era tra gli animatori del Movimento giovanile della Dc, in cui ha ricoperto incarichi a livello locale, provinciale e regionale che lo portarono, nel 1992, ad entrare nel Comitato regionale del partito. Scomparsa la Dc dal palcoscenico politico italiano, Gallo ha continuato però a seguire il solco del cattolicesimo popolare tra le file del Cdu prima e, a seguito del processo di fusione col Ccd, dell’Udc dopo. Ai nuovi incarichi di partito si è aggiunta, nel 1998, l’elezione nel Consiglio comunale di Cassano, Nel 2000 la prima candidatura alle Regionali. Nel 2004 l’elezione a sindaco di Cassano Ionio, una vittoria al ballottaggio: cinque anni da sindaco e poi la riconferma a furor di popolo nel 2009, con il 70% dei consensi. Sono le prove generali del (primo) salto di qualità di Gallo, che nel 2010 si candida alla Regione con l’Udc a sostegno del candidato governatore del centrodestra Peppe Scopelliti ed entra a Palazzo Campanella: sarà dapprima presidente del Comitato regionale di controllo contabile (un Comitato che oggi non c’è più), e presidente della quarta Commissione “Assetto ed utilizzazione del territorio, protezione dell’ambiente” poi. Alle successive elezioni del novembre 2014, quelle che vedono il trionfo del centrosinistra di Mario Oliverio, Gallo, in corsa con la Casa delle Libertà, però non viene eletto, malgrado oltre 6.500 preferenze, venendo superato nella circoscrizione di Cosenza dal generale della Forestale Giuseppe Graziano. Ma Gallo non demorde e, assistito dall’avvocato Oreste Morcavallo, presenta ricorso adducendo la ineleggibilità di Giuseppe Graziano, poiché al momento della presentazione delle candidature Graziano ricopriva ancora l’incarico di dirigente del Corpo Forestale. Ne seguirà una battaglia senza esclusione di colpi davanti ai tribunali ordinari e amministrativi della Calabria, con un passaggio persino in Corte costituzionale, fino a quando nel novembre 2017 Gallo non vedrà accolto il ricorso.

La “scalata”

Il rientro a Palazzo Campanella per non uscirne più, di fatto: Gallo utilizza gli ultimi anni della legislatura Oliverio a fare un’opposizione “senza se e senza” che sarà premiata dagli elettori nelle Regionali del gennaio 2020, con il trionfo della forzista Jole Santelli che lo nomina per la prima volta assessore regionale all’Agricoltura. in forza anche delle oltre 12 preferenze ottenute da Gallo. Una performance che Gallo migliorerà alle Regionali 2021 nella lista di Forza Italia a sostegno di Roberto Occhiuto, raddoppiando i consensi (toccherà quota 21.692 preferenze) e venendo confermato assessore all’Agricoltura, settore che Gallo cura con un impegno quotidiano e con una presenza altrettanto quotidiana anche sui territori, dimostrandosi sempre disponibile a incontri e confronti, secondo la migliore scuola democristiana. E non finisce qui: Gallo “l’uomo che fa quorum da solo” addirittura si migliora alle Regionali dello scorso ottobre e “sfonda” quota 30mila preferenze (per la precisione, 30.165 voti). In tanti forse potranno pensare a quanto quel ricorso di 8 anni fa gli abbia portato fortuna: ma l’impressione è che la fortuna, in questa storia, non c’entri praticamente nulla.  (c. a.)

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