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l’intervista del corriere della calabria

Manovra economica, fondi Zes e lavoro: cosa cambia per Sud e Calabria secondo Sbarra

Dal fisco al sostegno alle imprese, dalla sanità alle politiche per famiglie e natalità: tutte le misure che toccano il Mezzogiorno. Il sottosegretario: «Libertà di partire, ma anche di restare»

Pubblicato il: 09/12/2025 – 14:38
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Manovra economica, fondi Zes e lavoro: cosa cambia per Sud e Calabria secondo Sbarra

LAMEZIA TERME Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per il Mezzogiorno, Luigi Sbarra, è stato ospite del Tg de L’altro Corriere Tv, dove ha fatto il punto sullo stato dell’economia meridionale, sul ruolo della Zes unica, sulla legge di bilancio e sulla sua stessa esperienza, dal sindacato al governo.
Sbarra ha rivendicato i progressi del Mezzogiorno e ha indicato le priorità per la fase post-Pnrr.

«Il Mezzogiorno vive una stagione di soddisfazioni»

Parlando delle condizioni del Sud, Sbarra sottolinea come «il Mezzogiorno vive una stagione di soddisfazioni sotto il profilo economico, sociale, produttivo e occupazionale». Negli ultimi tre anni, ha affermato, «il Sud cresce più che in altre aree del Paese, cresce il Prodotto interno lordo, ripartono gli investimenti pubblici e privati. Si rafforza il tasso di occupazione».
Secondo il sottosegretario, questo andamento positivo è «il combinato disposto di un effetto positivo che sta registrando il Piano nazionale di ripresa e resilienza». Anzi, aggiunge: «Al Sud la capacità e la qualità della spesa è migliore rispetto ad altre aree del Paese, anche se ci dobbiamo attrezzare perché il prossimo anno termina l’attivazione del piano e quindi bisogna darsi da fare per utilizzare al meglio altre risorse che abbiamo».
Per Sbarra sta funzionando anche «la riforma degli strumenti della politica di coesione con gli accordi di coesione che il governo ha firmato con tutte le regioni e con la Calabria» e pesa positivamente «la riforma operata due anni fa della Zes unica, che attrae nuovi investitori, alimenta un circuito di investimenti nelle piccole e medie imprese, determina anche crescita occupazionale».
Altro elemento cruciale riguarda l’occupazione: «Nelle ultime tre leggi di stabilità, il governo ha destinato risorse per incentivare l’occupazione giovanile e femminile dei lavoratori svantaggiati».

Zes unica: «Quasi mille autorizzazioni e 17 mila domande in due anni»

Interpellato sull’efficacia della Zona economica speciale unica, Sbarra parla di ottimi risultati L’estensione del perimetro – prima a tutto il Sud e parte dell’Abruzzo, ora prossima a includere anche Umbria e Marche – avrebbe generato numeri significativi. «Negli ultimi due anni il successo di questa misura importante di politica industriale è data dai numeri: quasi mille autorizzazioni uniche in due anni, significa investitori che si sono rivolti alla struttura di missione della Zes chiedendo semplificazione burocratica e amministrativa».
Non solo: «Si è passati da una media che andava oltre i 100 giorni, ad una media di 40 giorni».
Parallelamente, «riguardo agli investitori che si sono rivolti direttamente all’Agenzia delle Entrate per chiedere il beneficio fiscale, in due anni sono state registrate quasi 17.000 domande».
Un volume di richieste che, per Sbarra, conferma che «un pezzo significativo di politica industriale nel Mezzogiorno oggi arriva attraverso la Zona economica speciale», che l’Esecutivo intende «consolidare e rafforzare».
E sui finanziamenti futuri, Sbarra precisa: «Nella legge di stabilità abbiamo 2,3 miliardi di euro per il 2026 e passa un segnale importante che è quello di programmare in una logica pluriennale l’attivazione di questa misura. Tant’è che nei 3 anni, 2026, 2027 e 2028, il governo ha stanziato 4 miliardi».

Legge di bilancio: «Prudenza e crescita. Più risorse per salari, famiglie, sanità e imprese»

Sulla manovra economica prossima all’approvazione, Sbarra parla di un equilibrio tra rigore e sviluppo:
«L’impostazione della nuova legge di stabilità, per quanto riguarda gli aspetti economici e finanziari, risponde a un duplice obiettivo: quello della prudenza, della responsabilità, della serietà nel controllo rigoroso dei conti pubblici e poi liberare risorse per la crescita e per gli investimenti».
Il sottosegretario ha elenca i capitoli principali: alleggerimento del prelievo fiscale sul ceto medio; defiscalizzazione degli aumenti contrattuali; quasi 2 miliardi per sostenere famiglia e natalità; rafforzamento del Fondo Sanitario Nazionale, con «quasi 7 miliardi e 400 milioni» (5 già previsti, 2,4 aggiuntivi); sostegno alle imprese, con particolare attenzione al Mezzogiorno: «nuovo Piano Transizione 5.0», «rifinanziamento della legge Sabatini», «contratti di sviluppo», «risorse per turismo e attività alberghiere»; rifinanziamento della Zes unica per 4 miliardi nei prossimi tre anni.

Dalle lotte sindacali alla Presidenza del Consiglio: «Porto al governo anni di impegno sociale»

Sbarra, che ha iniziato il suo percorso in Calabria con una lunga militanza nella Cisl fino a diventarne segretario generale nazionale, riflette sul legame fra il suo passato sindacale e il ruolo di governo. «L’azione sindacale – ha evidenziato – la militanza, l’impegno sindacale aiutano tantissimo. Oggi, grazie alla fiducia del presidente Meloni, metto a disposizione e al servizio delle istituzioni tanti anni di militanza sindacale e di impegno sociale».
La sua missione è rappresentare «le dinamiche e le politiche per il Sud», in una fase che considera cruciale.
«Penso che questa stagione, ripeto, positiva, che vive il Sud, di un risveglio produttivo, sociale, economico, occupazionale, va consolidata e rafforzata, perché dal prossimo anno non avremo più le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza».
Le priorità individuate: «utilizzare benissimo, sino all’ultimo centesimo, le risorse della politica di coesione» e «liberare ulteriori investimenti su alcune grandi priorità: infrastrutture, sanità, sostegno alle imprese, occupazione, aree interne».
L’obiettivo finale è duplice: ridurre gli storici divari e cogliere la nuova centralità del Mediterraneo, tornato «crocevia di scambi economici, commerciali e culturali». Sbarra conclude con un messaggio rivolto ai giovani del Sud: «Bisogna assicurare la libertà di muoversi, ma bisogna assicurare anche il diritto di restare e di rientrare in queste nostre comunità». (redazione@corrierecal.it)

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