Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 18:13
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

il divario

Se l’Imu è una lotteria: 3mila euro a Roma e Milano, meno di 400 a Cosenza

Il 16 dicembre il saldo. E La Uil fa i conti chiedendo maggiore uniformità

Pubblicato il: 09/12/2025 – 17:52
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Se l’Imu è una lotteria: 3mila euro a Roma e Milano, meno di 400 a Cosenza

ROMA Quasi 3.500 euro a Roma, circa 3.000 a Milano, ma meno di 400 a Palermo, Pesaro e Cosenza. La mappa dell’Imu è un mosaico di cifre, una vera e propria “lotteria fiscale”, derivante da valori “obsoleti” e da aliquote locali “che alimentano ingiustizie e disuguaglianze”. A fare i conti è la Uil che, in vista della scadenza del 16 dicembre, data entro cui versare il saldo dell’imposta municipale sugli immobili, parla di un sistema “diseguale e confuso” in cui, a parità di condizioni economiche, il prelievo varia sensibilmente da un Comune all’altro e tra diverse categorie catastali. L’Imu si versa sulle prime case solo se di lusso, sulle seconde case, sugli immobili commerciali, sui fabbricati e sui terreni. I proprietari chiamati alla cassa sono oltre 26 milioni: per il 41%, ricorda la Uil, sono lavoratrici e lavoratori dipendenti e pensionati. Il gettito complessivo annuo è di 19,4 miliardi di euro. Secondo uno studio condotto dal servizio Stato sociale, politiche fiscali e previdenziali, immigrazione del sindacato, a fronte di una media nazionale di 977 euro, l’Imu sulle seconde case pesa soprattutto sui proprietari che abitano nelle grandi città del Centro Nord: a Roma si pagano 3.499 euro, a Milano 2.957, a Venezia 2.335, a Torino 1.984, a Firenze 1.973.
All’opposto Palermo con 391 euro, Pesaro con 394 euro, Cosenza con 395 ed Enna con 460. “I dati restituiscono il quadro iniquo. – afferma il segretario confederale Santo Biondo – Servono valori che rispecchino il mercato, con verifiche periodiche e criteri omogenei su tutto il territorio nazionale”. Mantenendo il gettito complessivo invariato, “urge maggiore progressività: chi possiede patrimoni immobiliari di alto valore, case di lusso o immobili lasciati vuoti deve contribuire di più, mentre chi ha redditi medio-bassi, famiglie numerose o affitta a canone concordato deve beneficiare di sconti automatici e tutele certe”. Confedilizia invita invece a fare attenzione al calcolo del saldo, Se sulla prima rata del 16 giugno, infatti, si applicavano le aliquote e le detrazioni dei dodici mesi dell’anno precedente, senza particolari novità, per il prossimo versamento, invece, il calcolo del conguaglio va eseguito sulla base delle aliquote che da quest’anno i Comuni dovranno individuare solo tra le fattispecie tipizzate dal decreto ministeriale del 7 luglio 2023. In pratica, a partire da quest’anno i Comuni non possono più diversificare liberamente le aliquote dell’Imu, ma possono solo fissarle approvando il prospetto delle aliquote redatto tramite l’apposita applicazione informatica disponibile sul portale del federalismo fiscale. (Ansa)

Argomenti
Categorie collegate

x

x