Bilancio e Commissioni giovedì in aula. La maggioranza definisce lo schema delle presidenze
Oggi la Conferenza dei capigruppo. Ultime trattative nel centrodestra per la distribuzione dei ruoli di vertice delle otto Commissioni

LAMEZIA TERME Come anticipato dal Corriere della Calabria, la prossima seduta del Consiglio regionale si terrà giovedì 18 dicembre. E’ quanto avrebbe stabilito la Conferenza dei capigruppo convocata oggi dal presidente di Palazzo Campanella, Salvatore Cirillo. Saranno due i dossier più importanti all’ordine del giorno: il Bilancio di previsione 2026-28 della Regione Calabra e l’elezione dei presidenti, dei vice e dei segretari delle sei Commissioni permanenti e delle sue Commissioni speciali – Vigilanza e Anti-‘ndrangheta del Consiglio regionale. Sul piano politico è soprattutto quest’ultimo punto quello più significativo. Secondo quanto si apprende da fonti della maggioranza di centrodestra – che alla fine si prenderà tutte le presidenze, Vigilanza compresa – ancora ci sarebbero da limare gli ultimi “nodi” prima di definire l’esatta distribuzione delle caselle tra gli alleati, anche se nelle ultime ore starebbe prendendo piede uno schema che assegnerebbe al “pattuglione” Forza Italia-Occhiuto Presidente 5 presidenze, 2 presidenze andrebbero a Fratelli d’Italia e una alla Lega, con Noi Moderati che comunque avrebbe un assessorato dopo la seconda lettura della modifica dello Statuto sul numero di assessori fino a 9. Sul piano nominalistico, ancora da completare il quadro, ma indicativamente la prima Commissione potrebbe andare o a Fi-Op (Rosaria Succurro o Sergio Ferrari) o a FdI (Angelo Brutto), la seconda Commissione Bilancio a FdI (Filippo Pietropaolo), la terza Commissione a Fi-Op o FdI, la quarta alla Lega (Orlandino Greco), le altre a Fi-Op (Elisabetta Santoianni potrebbe guidare la sesta Commissione). Si vedrà comunque nelle prossime ore. A quanto risulta, inoltre, giovedì in aula dovrebbe comunque approdare anche una proposta di modifica del regolamento, sottoscritta da tutti capigruppo, sia di maggioranza sia di opposizione, per cambiare l‘assetto delle stesse Commissioni e distribuire le competenze in modo più razionale ed equilibrato, attraverso l’inquadramento delle “riforme” nella prima Commissione e il cambio di denominazione della quinta, che si occuperà di Istruzione e Cultura. (a. c.)
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