Codice Rosso, a Crotone l’ammonimento diventa rieducazione: firmato il protocollo d’intesa
La Polizia di Stato rinnova il protocollo con l’amministrazione comunale per il recupero dei soggetti maltrattanti

CROTONE Questa mattina, presso la Questura di Crotone, alla presenza del questore della Provincia di Crotone, Renato Panvino, del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, dell’assessore alle Pari opportunità, avvocato Filly Pollinzi, e degli assistenti Sìsociali del Comune, è stato rinnovato il protocollo d’intesa in materia di atti persecutori e violenza domestica.
Il protocollo
Il Protocollo rappresenta uno strumento fondamentale di prevenzione e contrasto a fenomeni di particolare allarme sociale rientranti nel c.d. “Codice Rosso”, orientato non solo alla tutela delle vittime ma anche alla riabilitazione dell’autore delle condotte violente, destinatario del provvedimento di ammonimento da parte del questore, quale autorità provinciale di pubblica sicurezza.
L’ammonimento è una misura preventiva amministrativa che intima all’autore di comportamenti persecutori e violenti di cessare immediatamente le azioni e lo invita a intraprendere un percorso di recupero trattamentale presso centri specializzati, per affrontare le cause delle violenze e prevenire la recidiva. L’adesione del maltrattante al percorso riduce il rischio di reiterazioni e al termine riabilita il soggetto che si è sottoposto con volontà di recuperare le patologie delle quali è colpito, privilegiando quindi un intervento di tipo riabilitativo piuttosto che meramente punitivo.
“L’obiettivo è favorire, attraverso programmi strutturati e il lavoro integrato e sinergico tra istituzioni e servizi sociali, grazie al lavoro svolto da un’equipe di lavoro multidisciplinare formata da figure professionali qualificate, l’acquisizione di una piena consapevolezza. da parte degli autori di condotte maltrattanti del disvalore sociale e penale delle azioni commesse. Le finalità principali dell’accordo sono quelle di interrompere i meccanismi relazionali disfunzionali e favorire un cambiamento concreto e stabile dei modelli comportamentali violenti attraverso la predisposizione di un percorso di “accompagnamento educativo”. Il percorso al quale è indirizzato il maltrattante ha, altresì, la finalità di favorire il riconoscimento delle emozioni, della gestione della rabbia e dei conflitti e di rieducare alla costruzione di relazioni fondate sul rispetto e sulla parità. L’approccio adottato non si limita a una logica esclusivamente repressiva, ma mira a integrare la risposta giudiziaria con interventi di natura terapeutica, nella convinzione che la rieducazione e il recupero sociale dell’autore del reato rappresentino strumenti essenziali per una prevenzione efficace del fenomeno della violenza di genere. Il rinnovo del Protocollo conferma la volontà e l’impegno delle istituzioni coinvolte nel rafforzare una rete di collaborazione efficace tra forze dell’ordine, amministrazione comunale e servizi sociali, orientata alla tutela delle vittime, alla sicurezza della collettività e alla diffusione di una cultura del rispetto e della legalità.
L’iniziativa è stata salutata con favore da parte del Questore Renato Panvino poiché tende da una parte a salvaguardare le vittime delle violenze ma dall’altra a riabilitare gli autori delle stesse”.
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