Vincoli di vario genere ed emergenze, le “maglie strette” della Legge di Stabilità della Regione
Nel Bilancio pochi spazi di manovra: risorse per i contributi alla finanza pubblica, per le leggi più importanti in vigore e una norma ad hoc per il personale ex Terina

LAMEZIA TERME Fondi per le leggi “di maggiore importanza”, risorse per rispettare gli obblighi vari, anzitutto con il livello centrale, soldi per il personale della Fondazione Terina in liquidazione. A dare la misura delle “ristrettezze” nelle quali la Regione Calabria è costretta a muoversi nelle politiche di bilancio è la proposta di “Legge di Stabilità 2025” varata dalla Giunta e oggi all’esame del Consiglio regionale con il Bilancio previsionale 2026-28. La ridottissima consistenza delle “risorse autonome in libera disponibilità” del Bilancio della Regione Calabria – quest’anno poco più di 830 milioni per il 2026 – emerge plasticamente dai contenuti della Legge di Stabilità, che di fatto mette nel circuito pochi spiccioli e non ha (non potendola avere, del resto…) alcuna capacità espansiva: la gran parte infatti è assorbita dal rispetto di vincoli e obblighi nazionali o dal rifinanziamento di leggi regionali già esistenti, alcune risalenti agli albori del regionalismo, altre legate a storiche emergenze della Calabria (esempio: il precariato).
Il provvedimento
Insomma, le “maglie strette” della Legge di Stabilità, e la stessa Giunta lo evidenzia nella relazione al provvedimento: «Il quadro generale di riferimento per la manovra di bilancio regionale 2026-2028 si iscrive in un contesto di crescente complessità, caratterizzato da vincoli di finanza pubblica a più livelli, che ne limitano strutturalmente lo spazio di manovra da realizzare con le risorse autonome, si legge infatti nella relazione illustrativa al provvedimento». Pertanto – prosegue la relazione – «gli aspetti più rilevanti contenuti nella legge di stabilità riguardano: la rimodulazione, in 11,8 milioni per l’anno 2026, del contributo di finanza pubblica da versare allo Stato ai sensi dell’articolo 1, comma 527, della legge 30 dicembre 2023, numero 213; la rimodulazione dell’accantonamento di 34,58 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2026, di 35,25 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2027 e di 35,07 per l’esercizio finanziario 2028, per far fronte al contributo di finanza pubblica richiesto ai sensi dell’articolo 1, comma 786, della legge 30 dicembre 2024, numero 207; la rimodulazione del cofinanziamento del Programma Regionale Calabria Fse + 2021-2027 pari a 5 milioni di euro per il 2026, a 5,9 milioni di euro per il 2027 e a 5,4 milioni di euro per il 2028…». C’è quindi, come detto, «la conferma, per quanto possibile, del livello di finanziamento delle leggi di spesa soprattutto per quanto riguarda le leggi cosiddette “sensibili” (politiche sociali, il precariato, i trasporti, rette socio-sanitarie, interventi per la tutela delle foreste, ecc)»: in particolare, il rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa è determinato per l’esercizio finanziario 2026 in euro 315.414.434,19, per l’esercizio finanziario 2027 in euro 307.749.954,20 e per l’esercizio finanziario 2028 in euro 304.670.398,76. Infine, una norma ad hoc della Legge di Stabilità, l’articolo 4, che dispone che il personale dipendente a tempo indeterminato, in servizio presso la Fondazione Mediterranea Terina onlus, in fase di liquidazione, sia trasferito in altri enti di diritto privato in controllo pubblico della Regione, o inquadrato in enti e agenzie sub-regionali previa selezione, nel rispetto della vigente normativa in materia («Ai sensi dei commi 4 e 5 del medesimo articolo 21 la Regione, nell’ambito delle risorse già destinate al finanziamento dell’articolo 32 della legge regionale 9/2007, sostiene gli enti interessati alla contrattualizzazione dei lavoratori, erogando per ciascun lavoratore un contributo annuo pari al trattamento retributivo fondamentale attualmente in godimento, per cinque anni decorrenti dalla contrattualizzazione a tempo indeterminato, ponendo la copertura finanziaria per l’anno 2024 nel limite massimo dello stanziamento di 400mila euro (quota parte residua dello stanziamento per l’anno 2024) e per gli anni 2025 e 2026 nel limite massimo di 1.200.000,00 euro…»). Poi, praticamente null’altro… (a. c.)
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