Checchinato: «Casa e sanità un diritto per tutti. Cosa ci ha lasciato il Giubileo» – VIDEO
«Il 2025 il nostro bellissimo pellegrinaggio a Roma, nel 2026 quei valori diventino un pensiero e una pratica». Il calendario delle celebrazioni

COSENZA «Una valutazione sul 2025 è davvero complessa e la mia può essere una risposta parziale, ma penso che sia stato tutto sommato un buon anno, che ci ricorda le cose belle ma anche le criticità che continuano ad esserci: qui a Cosenza penso alla casa, un diritto negato per tante famiglie, oltre che alla povertà di questo centro storico che fatica tanto». Monsignor Giovanni Checchinato, arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, traccia con il Corriere della Calabria un consuntivo dell’anno che sta per chiudersi ma proietta lo sguardo anche al 2026, laddove l’insegnamento del Giubileo che sta per concludersi potrà trasformarsi in pratica quotidiana di valori e impegno sociale oltre che di militanza cristiana e di fede.
Come caso esemplare di una periferia dimenticata e disagiata ma con tanta voglia di rinascita civica e urbanistica insieme, Checchinato menziona «il fatto che non abbiamo potuto celebrare Santa Lucia perché tutta quella zona è dissestata e pericolosa».
Le cure negate e la povertà
Ma poi ci sono i tanti temi macro che fanno di Cosenza il terminale di sofferenze comuni a tutti i luoghi del mondo: «Penso ai poveri che aumentano – dice il vescovo nato a Latina e con una lunga esperienza nel Gargano della quarta mafia e del caporalato –, mi spiace quando leggo le statistiche fatte dai sociologi a proposito di una forbice tra ricchi e poveri che si è allargata sempre di più, cerco di illudermi pensando che è un fenomeno che non riguarda solo noi ma tutto il mondo».
La sanità è uno dei terreni in cui queste differenze segnano una cesura tra chi può permettersi le cure – magari ricorrendo ai privati e alimentando una crescente emigrazione sanitaria verso nord – e chi è costretto a rinunciarvi: «Proprio l’altro giorno, parlando con alcuni confratelli, mi dicevano “non è possibile che una giovane donna sia costretta a venire da noi chiedendo aiuto perché una Tac urgente le è stata proposta non prima di luglio ma vista la gravità della situazione c’è bisogno di intervenire subito”…».
Il segno del Giubileo
«Io – continua Checchinato – mi auguro che il 2026 possa essere un anno ancora più bello: nel 2025 abbiamo celebrato il Giubileo, e continuo a dire che è un’utopia, che può essere uno stimolo e un pungolo per i fedeli. Nella prima parte della Bibbia è scritto che la terra non è degli uomini ma è di Dio e nessuno degli uomini può far suo ciò che non è suo: tutti i beni della terra sono per tutti gli uomini e le donne della terra, non solo per loro ma per tutto il creato, con cui l’uomo è in armonia. Ho l’impressione che mentre stiamo congedandoci da questo Giubileo avendo fatto esperienze molto forti – penso al pellegrinaggio della nostra Diocesi con oltre 2500 persone a Roma – ma quella utopia che ci spingerebbe a muoverci e dire parole diverse e nuove forse arranca un po’… Mi auguro che passato il Giubileo si possa iniziare un pensiero e una pratica che riesca a portare quei valori al giusto compimento».
Il calendario delle feste
Le celebrazioni natalizie presiedute in Cattedrale dall’arcivescovo saranno le seguenti: 24 dicembre ore 23.30 Messa della notte di Natale in Cattedrale; 25 dicembre ore 9 Messa nel Carcere di Cosenza; 25 dicembre ore 11 Santa Messa nel Natale del Signore in Cattedrale. Domenica 28 dicembre, alle ore 17 l’Arcivescovo presiederà la celebrazione per la chiusura diocesana del Giubileo come previsto dalla Bolla di indizione del Giubileo. Per l’occasione, da sabato 27 dicembre alle ore 17, sarà portata in Cattedrale la venerata effigie del SS Crocifisso della Riforma di Cosenza che rientrerà nel Santuario cittadino dopo la celebrazione di chiusura dell’Anno Santo. La Curia ricorda che il Santo Padre Leone XIV chiuderà le porte sante delle Basiliche romane secondo uno specifico calendario e chiuderà il Giubileo il 6 gennaio 2026, Epifania del Signore, ore 9.30 presiedendo il rito e la santa messa. Il 31 dicembre alle ore 18 si terrà la santa messa per la fine anno e il canto del Te Deum. Il 6 gennaio 2026 l’arcivescovo presiederà la santa messa dell’Epifania del Signore alle ore 11 nella Concattedrale di Bisignano. (redazione@corrierecal.it)
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