Turismo, cresciute del 42% in 5 anni le imprese di affitti brevi
È questo il quadro che emerge dall’analisi di Unioncamere InfoCamere

ROMA Meno alberghi tradizionali, molti più alloggi per soggiorni brevi e una ristorazione che, tra luci e ombre, continua a reggere l’urto dei cambiamenti. È questo il quadro che emerge dall’analisi di Unioncamere InfoCamere delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione negli ultimi cinque anni. I dati al 30 settembre 2025 mostrano una trasformazione profonda dell’offerta turistica italiana: gli alberghi classici arretrano, mentre crescono con forza le strutture extra-alberghiere legate ai soggiorni brevi, soprattutto nelle grandi città e nelle destinazioni più attrattive, dove si intensificano anche le tensioni legate all’overtourism. In questo scenario, la ristorazione conferma un ruolo di tenuta e di presidio economico dei territori, intercettando la domanda di convivialità tipica delle festività. In cinque anni le imprese di servizi di alloggio di alberghi e simili diminuiscono del 5,2% a livello nazionale (-1.604 unità), attestandosi a 29.199 imprese. Il ridimensionamento riguarda la gran parte delle regioni, con cali più marcati nel Lazio (-13,3%), nelle Marche (-12,9%) e in Molise (-10,1%). Le aree a più forte vocazione turistica invernale, come Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta, mostrano invece una maggiore tenuta, confermando il ruolo del turismo montano e natalizio. A livello provinciale spicca il peso di Bolzano, Rimini, Roma e Napoli che, nonostante le contrazioni, restano tra i principali poli dell’offerta alberghiera tradizionale. È invece in forte espansione il comparto degli alloggi per vacanze e soggiorni di breve durata, che in cinque anni cresce del 42,1%, con oltre 13 mila imprese in più e un totale nazionale di 44.801 unità. L’aumento è più intenso nelle grandi città d’arte e nelle destinazioni turistiche più attrattive nel periodo natalizio: Roma (+33,8%), Napoli (+98,1%), Milano (+75,9%), Firenze (+21,3%), ma anche in numerose province del Mezzogiorno e delle isole. Il fenomeno segna una profonda riconfigurazione dell’offerta ricettiva, legata anche alla diffusione delle piattaforme digitali, con un cambiamento strutturale nelle preferenze dei viaggiatori, sempre più orientati verso soluzioni flessibili, soprattutto per soggiorni brevi legati a festività ed eventi. Le attività di ristoranti con servizio al tavolo, protagoniste delle tavole natalizie, mostrano una dinamica più stabile: a livello nazionale crescono del 2,3% rispetto al 2021, raggiungendo 159.494 imprese. Il quadro regionale è eterogeneo: aumenti significativi in Sicilia (+10,5%), Sardegna (+8,3%) e Calabria (+6,0%), mentre alcune regioni del Centro-Nord registrano lievi flessioni. Le grandi province metropolitane restano in testa alla graduatoria: Roma (13.927 imprese), Milano (8.954), Napoli (7.574) e Torino (6.127). Accanto a queste, emergono segnali di vitalità in numerose province del Sud e delle isole, come Palermo, Cagliari, Trapani e Siracusa, che registrano incrementi significativi. Il settore conferma così il proprio ruolo di presidio economico e sociale, capace di intercettare la domanda legata ai momenti di convivialità tipici del Natale.