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il “risiko” degli incarichi

Nomine, le 100 poltrone che il governo deve riempire

Entro la primavera del 2026 il governo dovrà indicare i vertici di 17 società partecipate

Pubblicato il: 30/12/2025 – 9:55
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Nomine, le 100 poltrone che il governo deve riempire

ROMA “Si apre la stagione del rinnovo delle poltrone. Entro la primavera del 2026 il governo dovrà indicare 112 consiglieri di amministrazione che vadano a guidare 17 società partecipate in scadenza nei prossimi mesi. Una seconda tornata che per l’esecutivo di Giorgia Meloni è l’ultima prima delle elezioni del 2027”, si apprende dalla Stampa. “Il calcolo arriva dal centro studi CoMar diretto da Massimo Rossi. Incastri che andranno valutati in base ai risultati politici, con la presidente del Consiglio a tirare le fila del puzzle, affiancata da Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano che avranno anche il compito di bilanciare i desiderata di Salvini e Giorgetti da un lato, e di Tajani dall’altro. Sullo sfondo, resta il risiko bancario che porterà ad altri cambi ai vertici del mondo del credito e assicurativo, a partire da Mps. Leonardo dovrà rinnovare 12 consiglieri. Roberto Cingolani è destinato alla riconferma come amministratore delegato, forte di risultati considerati molto buoni e di un rapporto solido con la presidente del Consiglio e con il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Diversa, invece, la posizione del presidente, Stefano Pontecorvo, dato in uscita. Stessa situazione anche in Eni ed Enel. Blindato appare Claudio Descalzi come ad di Eni e altro presidente in uscita è l’ex generale della guardia di finanza, Giuseppe Zafarana che invece sconta rapporti più complicati con Salvini. Con il titolo ai massimi storici e conti solidi, anche in Enel per l’ad Cattaneo si profila una riconferma. Sembra molto probabile che a cambiare sia il presidente, Paolo Scaroni: una possibilità è Nicola Maione (ora presidente di Mps, considerato vicino al Carroccio) ma Fi reclamerebbe un suo nome. Per Poste, Del Fante ha già fatto sapere che resterebbe per un altro giro  mettendo a tacere le voci che lo vedevano diretto alle Generali. Il governo è chiamato a scegliere i vertici anche di altre tre partecipate quotate: Mps, Enav e Terna. Mentre per Mps i consiglieri da rinnovare sono 15, per Terna sono 13″. “Nel consolidato societario di fine 2024 delle 45 partecipate il fatturato totale è stato di 312,2 miliardi; gli utili si attestano su 16,3 miliardi; i debiti finanziari ammontano a 230,1 miliardi, in crescita di 13 miliardi (+6%); i dipendenti raggiungono i 520.487, superando per la prima volta il mezzo milione. Nel solo 2025, le 12 principali partecipate hanno fatto confluire nel bilancio dello Stato dividendi per 3,3 miliardi di euro (+1,3 rispetto alle previsioni iniziali), ai fini della riduzione del rapporto debito/Pil”, continua La Stampa. E poi ci sono gli enti pubblici. Dopo le recenti nomine effettuate per i vertici delle Autorità di sistema portuale, ci sono altri 96 nomi da individuare, sempre entro il primo semestre del nuovo anno, per il rinnovo degli organismi direttivi o dei commissari di 32 enti pubblici, sul totale dei 106 sottoposti alla vigilanza ministeriale. Tra questi vi sono, ad esempio, l’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato), l’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), l’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), l’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), la Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa), l’Enac (Ente nazionale aviazione civile), l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e tutti gli Enti Parco nazionali diffusi sul territorio. In generale, questi 106 enti vigilati dal governo sono autorità di regolamentazione, organismi indipendenti, con personalità giuridica di diritto pubblico, autonomia organizzativa, amministrativa e statutaria”. (Energia Oltre)

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