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Emergenze ambientali, Pirillo: «L`Europa seguirà la Calabria»

CROTONE «Di sicuro ci sarà un seguito in Europa a questa visita». Così l`europarlamentare del Partito democratico, Mario Pirillo – che ha guidato la delegazione della Commissione Ambiente (Envi) de…

Pubblicato il: 25/11/2011 – 18:13
Emergenze ambientali, Pirillo: «L`Europa seguirà la Calabria»

CROTONE «Di sicuro ci sarà un seguito in Europa a questa visita». Così l`europarlamentare del Partito democratico, Mario Pirillo – che ha guidato la delegazione della Commissione Ambiente (Envi) del Parlamento europeo in Calabria – ha annunciato che l`Europa continuerà ad occuparsi dell`inquinamento nella regione anche dopo questa missione. Una tre giorni che ha portato gli europarlamentari Gutierez (Spagna), Merckies (Olanda), Mikolasik (Slovacchia), Morkunaite (Lettonia), Rosbach (Danimarca) e Wils (Germania) ad affrontare le problematiche ambientali più scottanti che vive la Calabria: l`inquinamento del fiume Oliva e il disastro ambientale di Crotone. Dopo la visita di ieri nella valle dell`Oliva, nel cosentino – interessata da un`imponente vicenda di inquinamento dei suoli e delle acque che ha portato all`arresto di un imprenditore del luogo – la commissione europea oggi si è recata a Crotone. Qui i membri della delegazione hanno affrontato il caso dell`inquinamento dei territori crotonesi compromessi dagli scarti industriali dell`ex stabilimento chimico della Pertusola Sud. Ma non solo. La commissione, con in testa l`europarlamentare calabrese, hanno visitato la megadiscarica di contrada Columbra – a Crotone – soffermandosi, poi, a parlare con il capo della Procura pitagorica, Raffaele Mazzotta, che sta conducendo le indagini sull`inquinamento dei siti della zona. «Siamo interessati alle problematiche ambientali – ha detto Pirillo nel corso della conferenza stampa conclusiva – e perciò siamo in missione sui territori a rischio per capire qual è lo stato dell`arte e raccogliere i documenti e le informazioni che poi serviranno per la nostra relazione. Il documento che redigeremo sarà inviato alla Commissione europea e, sicuramente, solleciteremo un intervento sul ministero dell`Ambiente italiano che, anche su altre richieste, è spesso rimasto sordo alle necessità di questi territori». L`esponente europeo del Partito democratico ha sottolineato che «problema non sembra siano i progetti, quelli ci sono o sono in fase di elaborazione. I problemi grossi sono quelli dei finanziamenti». Per questo Pirillo ha concluso: «Occorre velocizzare l`avvio della fase di esecuzione dei progetti per la bonifica dei siti, ovviamente trovando le risorse». Mentre il componente olandese della Commissione ambiente del Parlamento europeo, Judith Merkies ha affermato che «non è la prima volta che l`Italia viene richiamata dall`Unione europea per il problema dei rifiuti. Sono molte le raccomandazioni da formulare, ma è fondamentale che ci sia trasparenza e che i cittadini siano coinvolti nei problemi». La delegazione di europarlamentari della Commissione Ambiente, guidata da Mario Pirillo, ha incontrato inoltre i tecnici di Sindyal – l`azienda che dovrà effettuare le operazioni di bonifica dei luoghi – ed i volontari della “Rete per la difesa del territorio Franco Nisticò” che si erano riuniti in sit-in nell`area industriale. «Il ruolo del Parlamento europeo – ha concluso Merkies – è quello di garantire l`attuazione della normativa vigente e accompagnare l`Italia lungo una strada che conduca ad un maggiore rispetto della natura. Dal Parlamento europeo sarà adottata la politica della “tolleranza zero” qualora ci fossero infrazioni sui rifiuti. La soluzione ai problemi non comincia dalle risorse economiche, ma dalla volontà politica». Per l`europarlamentare tedesca Sabine Wils l`Italia deve trovare una soluzione trasparente per la bonifica dei suoli inquinati e delle acque, adottando il principio del “chi inquina paga”. «Sono felice che i movimenti civili partecipino al tavolo tecnico con le parti interessate – ha sottolineato Wils – è importante discutere delle problematiche della gente». Ed infine la Wils ha chiesto la fine della fase commissariale della gestione dei rifiuti. «Siamo contrari alla figura del Commissario – ha detto a questo proposito – la società deve cambiare, non è necessario realizzare discariche perché i rifiuti possono essere gestiti in maniera diversa».

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