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Banche, De Masi chiede il risarcimento di oltre 215 milioni di euro

GIOIA TAURO Il Tribunale di Palmi si pronuncerà nei prossimi giorni sulla richiesta di emissione di un provvedimento d`urgenza per il riconoscimento di una provvisionale di 18,5 milioni di euro sul…

Pubblicato il: 21/03/2013 – 17:33
Banche, De Masi chiede il risarcimento di oltre 215 milioni di euro

GIOIA TAURO Il Tribunale di Palmi si pronuncerà nei prossimi giorni sulla richiesta di emissione di un provvedimento d`urgenza per il riconoscimento di una provvisionale di 18,5 milioni di euro sulle somme richieste dall`imprenditore Antonino De Masi, a seguito di un`azionec ivile per risarcimento danni depositata al Tribunale ec orredata da una perizia che indica in oltre 215 milioni i danni complessivamente subiti. De Masi, che ha denunciato per usura alcuni tra i principaliistituti di credito italiani, ritiene adesso di essere «a unasvolta» in questa sua battaglia.
Nel 2003, l`imprenditore, dopo essersi accorto della “sparizione” di circa 6 milioni di euro dai conti delle sue aziende, in un contesto di investimenti perla realizzazione di attività imprenditoriali beneficiate anche da fondi pubblici, ha avviato una battaglia legale per far valere i suoi diritti e far emergere quelli che, a suo dire, erano «degli impensabili crimini commessi dalle banche».
Tredici sentenze a suo favore sono state pronunciate da vari tribunali. L`ultima l`ha pronunciata la Corte di Cassazione che ha stabilito che le circolari di Banca d`Italia non hanno valore di legge, ma solo fini statistici di rilevazione dati, e ha evidenziato la «responsabilità degli amministratori (presidenti e cda) nell`applicazione delle condizioni economiche alla clientela e la responsabilità degli istituti di credito per il risarcimento dei danni alle parti lese in sede civile». «Di tutto ciò – dice De Masi – vado orgoglioso in quanto ho contribuito a far riscoprire il rispetto delle leggi e delleregole, costringendo anche gli organismi di vigilanza ad aprire gli occhi per molti anni rimasti socchiusi. Dietro tutto ciò visono i miei sacrifici, quelli della mia famiglia e dei miei lavoratori, vi sono drammi e tantissime rivendicazioni. Avevo aziende modello presenti nei maggiori mercati mondiali che erano esempio di operosità, di innovazione e sinonimo di legalità. Io e la mia famiglia avevamo anche un`autorevolezza imprenditoriale, sociale ed economica che non abbiamo più e, cosa ancor più grave, i miei dipendenti, che erano 280, avevano un lavoro basato sul rispetto di regole e leggi che adesso, per buona parte di essi, non esiste più. Tutto ciò a causa dei crimini delle banche». «Sto portando avanti – conclude De Masi – molte altre iniziative legali che hanno registrato l`attenzione di Procure italiane che hanno ben capito la gravissima rilevanza sociale dei crimini commessi dalle banche». (0050)

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