«Il vero problema delle feste religiose non è la festa religiosa in sé, ma l`aver tollerato che questa lentamente passasse dall`essere manifestazione della fede del popolo cristiano al diventare una impresa, più o meno redditizia, affidata o accaparrata da gente lontana dalla Chiesa, che disconosce il significato stesso della festa cristiana e che intende gestire la manifestazione secondo capricci e finalità spesso innominabili».
Il monito è dell`arcivescovo di Reggio Calabria, Vittorio Mondello, nel messaggio alla città lanciato durante l`omelia in occasione della messa per la Madonna della Consolazione.
L`alto prelato non risparmia critiche nei confronti di «feste religiose che, sempre più
spesso, hanno tristemente smesso di essere feste del popolo cristiano; e sono di fatto diventate, nel loro svolgersi, proprietà di gruppi, alle volte mafiosi, che preferiscono, per i loro fini, presentare forme più o meno paganeggianti della stessa festa. È urgente e indifferibile che la comunità cristiana si riappropri delle feste religiose».
Sempre nel corso dell`omelia, al duomo l`arcivescovo Mondello di Reggio Calabria si è soffermato sulla necessità «di sperimentare un dialogo con la cultura dentro i luoghi dove
la “cultura in senso alto” si realizza: le università. Reggio, da tradizionale città di universitari e laureati fuori sede, è divenuta ormai “città universitaria” con la presenza articolata di numerosi atenei e facoltà e di istituti superiori anche cattolici. Occorre considerare l`università il luogo naturale di dialogo tra credenti e non credenti. Il luogo privilegiato in cui i credenti affinano gli strumenti per l`elaborazione e la trasformazione culturale alla luce del Vangelo data la rapidità delle odierne trasformazioni culturali, sociali, tecnologiche. L`urgenza di un`autentica elaborazione culturale da parte della comunità cristiana è oltremodo evidente».
«La nostra Chiesa – ha concluso l`arcivescovo – sicuramente sta già facendo molto, e non può essere altrimenti, per la trasmissione della fede, pur con luci ed ombre; ma sicuramente può fare molto di più, e ne ha le capacità, gli strumenti, soprattutto le persone. Bisognerà, perciò, tenere ferma la convinzione che Cristo ha inviato nel mondo la Chiesa proprio per continuare la sua missione».
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