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Scopelliti? «Un cavallo da parata». Nel Pdl c`è aria di rivolta

LAMEZIA TERME Bei tempi quelli in cui Peppe Scopelliti era il lìder màximo del Pdl. Un ras dall`autorità indiscussa e senza oppositori interni. Bei tempi. Adesso le cose stanno diversamente. La fro…

Pubblicato il: 15/06/2013 – 14:51
Scopelliti? «Un cavallo da parata». Nel Pdl c`è aria di rivolta

LAMEZIA TERME Bei tempi quelli in cui Peppe Scopelliti era il lìder màximo del Pdl. Un ras dall`autorità indiscussa e senza oppositori interni. Bei tempi. Adesso le cose stanno diversamente. La fronda intestina diventa giorno dopo giorno sempre più smaccata, mentre i fronti di battaglia fratricida aumentano. La Reggio dell`ex sindaco più amato d`Italia, la Crotone di Dorina Bianchi, la Cosenza dei potenti fratelli Gentile, la Vibo del “transfuga” D`agostino, passato tra le fila di Fratelli d`Italia, «il partito dei reduci», come l`ha sprezzantemente definito nei giorni scorsi Scopelliti. I dissidenti crescono e il potere del governatore e coordinatore regionale azzurro si restringe sempre più. Ma chi è davvero il dominus dei berlusconiani calabresi? «Un autentico cavallo da parata e basta», uno che «a tutt’oggi non ha risolto un bel niente, ha soltanto illuso i cittadini calabresi e si è occupato esclusivamente di fare quadrato su se stesso, mantenendo più poltrone, compresa quella di coordinatore regionale». La disamina è impietosa ma emblematica, soprattutto perché proviene da un ex consigliere regionale «che faceva parte anche del fantomatico comitato regionale del Pdl che assisteva alle “annuali” riunioni ascoltando gli interventi illusori e arroganti del governatore, che prendeva in solitudine tutte le decisioni relative all’azione amministrativa da mettere in campo, e quelle relative alle postazioni da assegnare agli appartenenti al suo gruppo di amici, comprese le scelte delle candidature nelle varie competizioni elettorali». Ottavio Tesoriere è disilluso, arrabbiato, e il bersaglio delle sue invettive è solo Scopelliti. Un cavallo da parata. Tante belle parole con il niente dopo. Da quando l`enfant terrible della destra calabrese ha preso le redini della Regione «è emersa chiaramente l’azione sterile messa in atto per la soluzione dei problemi», continua Tesoriere. Che aggiunge: «Ai proclami costantemente diffusi ai media non sono seguiti atti concreti, dimostrando nei fatti che il peggiore governatore degli ultimi decenni che ha avuto la Calabria è proprio lui, Scopelliti».
L`uomo che «ha avuto l’abilità di far perdere le elezioni amministrative del Comune di Crotone, eliminando dalla candidatura Pasquale Senatore e il sottoscritto, che avrebbero vinto facilmente la competizione, se si considera che con solo tre liste civiche non abbiamo raggiunto il traguardo del ballottaggio per soli quattrocento voti».
Ma c`è dell`altro e del peggio, perché il presidente della Regione «ha ignorato la lunga militanza del sottoscritto e di tanti altri iscritti per reclutare al suo fianco personaggi che non possono più neanche candidarsi per vicende giudiziarie subite e con le sue scelte e i suoi metodi arroganti ha completamente distrutto e svuotato il partito costringendoci ad approdare in altre formazioni politiche. Il governatore Scopelliti è stato molto bravo! In negativo naturalmente».
Tesoriere non lascia nulla di inesplorato nella sua lunga analisi, un atto d`accusa vero e proprio verso i metodi e la filosofia stessa del coordinatore pdl. «La protesta dei calabresi – spiega l`ex consigliere regionale – aumenta di giorno in giorno perché non si vede alcuno  spiraglio futuro per le annose problematiche irrisolte, come la mancanza del lavoro, l’inefficienza organizzativa della sanità, l’ambiente, i trasporti da terzo mondo, mentre il nostro governatore continua con i suoi proclami in tv e sulla stampa, affermando che tutto va bene e che lui rappresenta il rinnovamento ed il nuovo “modello” per amministrare. Ci vuole veramente una gran bella faccia di bronzo per esternare siffatte affermazioni».
E ancora non basta, Tesoriere è un fiume che tracima risentimento verso quello che ritiene il principale artefice di una disfatta amministrativa e politica: «A tutt’oggi non ha risolto un bel niente, ha soltanto illuso i cittadini calabresi e si è occupato esclusivamente di fare quadrato su se stesso mantenendo più poltrone compresa quella di coordinatore regionale. È stato veramente cinico in tutto, ma il tempo è galantuomo e assisteremo al suo declino definitivo». Non c`è solo il dissenso, nelle parole di Tesoriere, ma anche la decisa volontà di una congiura politica, contro un Cesare ritenuto troppo destabilizzante. Per la Calabria e per il Pdl stesso. «La caduta del governatore infatti è già iniziata – conclude l`esponente del centrodestra crotonese – e al suo posto non ostenterei tanta sicurezza perché la sua era è già finita e tutti lo aspettiamo in vista delle prossime regionali o delle prossime elezioni politiche, sempre che la direzione deciderà di candidarlo, dopo questa sua brillante esperienza “pilota” da governatore. I vertici del partito del resto avrebbero già dovuto intervenire, nominando coordinatore regionale una persona equilibrata al servizio del partito e degli iscritti, evitando così questo desolante scenario venutosi a determinare con la perdita in quantità e qualità delle risorse umane prima appartenenti a Forza Italia. I calabresi ormai sono stanchi di ascoltare le  chiacchiere e i proclami del governatore Scopelliti, vogliono fatti con la soluzione dei problemi».
Altro che fronda. Qui si tratta di guerra civile vera e propria. Il Pdl è in fiamme, e il primo a lasciare la casa che brucia potrebbe essere proprio Scopelliti. Il lìder màximo di un partito in rivolta. (0040)

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