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Ripartire dalla legalità

Oggi nel nostro paese viviamo in un clima di diffusa illegalità in cui spesso rispettare le regole è un’eccezione anziché la normalità. Questo rischia di rendere, anche verso l’esterno, un immagine d…

Pubblicato il: 05/09/2011 – 15:34
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Ripartire dalla legalità

Oggi nel nostro paese viviamo in un clima di diffusa illegalità in cui spesso rispettare le regole è un’eccezione anziché la normalità. Questo rischia di rendere, anche verso l’esterno, un immagine dell’Italia come  uno spazio aperto per quanti eludono le regole e tutto ciò ha come conseguenza la disgregazione del tessuto sociale e morale della comunità.
Per questa ragione è dovere morale delle nuove generazioni fare dell’impegno civico individuale l’ineludibile punto di partenza per raggiungere un risultato collettivo: la crescita e lo sviluppo del nostro Paese.
Inutile dire che un nodo irrisolto resta ancora il problema della giustizia, basti pensare  a quanto farraginoso e ingessato sia il sistema processuale.
Una delle riforme impellenti quindi, è quella della giustizia e per farla bisogna trovare e ragionare su ampie e condivise convergenze, per farla non si può immaginare di colpire determinate categorie che invece devono diventare interlocutori privilegiati di assetti politico istituzionali che prescindono dalle appartenenze partitiche.
La lotta alla criminalità organizzata che si fonda sulla rivendicazione di un diritto, di una pretesa a vivere nella “normalità” deve necessariamente passare attraverso un interessamento che comprenda anche le nostre istituzioni europee,
Il parlamento europeo non può  essere estraneo a  provvedimenti in contrasto alla criminalità organizzata, a strategia di difesa rispetto a fenomeni di illecito in continua evoluzione e  che pian piano si stanno espandendo  proprio nei mercati e nei sistemi comunitari e internazionali in una forma che apparentemente non appare in contrasto al sistema statale ma invece si rappresenta  come un vero e proprio para Stato, con una sua legislazione interna, con delle sue regole e con un proprio direttorio.
Oggi la criminalità organizzata è nei mercati finanziari, nelle imprese, nelle banche, nella politica, nella imprenditoria, nei settori chiave della nostra società attraverso modi e sistemi che non rispettano i criteri di merito e competenza a cui noi invece ci dovremmo ispirare.
La scuola della Legalità che si sta costruendo e che vuole promuovere il partito Democratico; le importanti e continuate iniziative che stiamo mettendo in campo,  aprono, da Torino a Rosarno, nel partito Democratico una riflessione importante che si rivolge a tutti al di là delle appartenenze politiche, al di là di schieramenti precostituiti.
I principi di legalità vanno praticati nel quotidiano però non parlarne sarebbe sbagliato, non discuterne sarebbe come un silenzio assenso di cui noi non possiamo essere corresponsabili.
Su questi temi il partito Democratico deve assumere scelte nette e chiare perché qua sta anche la nostra diversità rispetto agli altri.
Il nostro obiettivo è quello di stimolare un spazio di dibattito che dia voce ai territori e rappresenti un momento di confronto che possa ridare contenuto e dignità alla parola legalità.
Oggi questa è la nostra battaglia,oggi questa è la nostra resistenza.
* Giovani democratici

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