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Agguato a Locri, ucciso pregiudicato

LOCRI Agguato in centro a Locri. Pietro Marsiglia, 66 anni, pregiudicato, considerato un esponente del clan Cordì, è stato freddato con quattro colpi di pistola, trovando la morte a pochi giorni da…

Pubblicato il: 12/10/2011 – 11:59
Agguato a Locri, ucciso pregiudicato

LOCRI Agguato in centro a Locri. Pietro Marsiglia, 66 anni, pregiudicato, considerato un esponente del clan Cordì, è stato freddato con quattro colpi di pistola, trovando la morte a pochi giorni dal trentesimo anniversario del sequestro di persona per il quale fu condannato a 20 anni di carcere. Ad avvisare i carabinieri del delitto è stata una telefonata anonima, in cui si parlava di una rissa e di un uomo a terra. In realtà, quando gli uomini della Benemerita sono giunti sul posto, hanno trovato il cadavere di Marsiglia crivellato di colpi. Ma la prima ricostruzione degli inquirenti conferma la circostanza del diverbio, al culmine del quale il rivale di Marsiglia ha estratto una pistola calibro 22 premendo il grilletto quattro volte e centrando il pregiudicato all’addome. Al delitto non avrebbero assistito testimoni, nonostante il fatto di sangue sia avvenuto in via Melegnano, in una zona centrale della città jonica, a poche centinaia di metri da una scuola elementare. Pietro Marsiglia era a bordo della sua utilitaria; dopo essere sceso, il litigio sfociato nella sparatoria.
La vittima gestiva un lido estivo. In passato l’uomo era stato arrestato diverse volte. In particolare, fu condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione per il sequestro del commerciante Tullio Fattorusso, avvenuto il 9 ottobre 1981 a Sant’Ilario Jonio e rilasciato il 14 marzo dell’anno successivo, dietro il pagamento di un riscatto di 500 milioni di lire. Negli anni Ottanta, l’allora presidente del tribunale di Locri fu sospeso dal Csm, con l’accusa di aver favorito Marsiglia concedendogli gli arresti domiciliari. Dopo quelle vicende, l’uomo non ha avuto più problemi con la giustizia. Per questo, ma anche per le modalità del delitto, le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Locri Debora Rizza puntano sulla sfera privata della vittima.

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