Le porte del Viminale restano inaccessibili per gli esponenti del centrodestra calabrese. Eppure quello di ieri sembrava il giorno giusto per vedere un politico nostrano in uno dei dicasteri più importanti. Niente da fare: Guido Viceconte è stato costretto a trasferirsi dal ministero dell`Istruzione a quello dell`Interno perché al ministero guidato da Roberto Maroni, tra prefetti e questori, qualcuno avrebbe messo il veto sul nome del lametino Pino Galati che è così mandato a fare il sottosegretario di Maria Stella Gelmini all`Istruzione. Prima di lui, analoga sorte, era toccata a Elio Belcastro. Il parlamentare originario di Rizziconi, componente della commissione Giustizia della Camera e della Bicamerale Antimafia, è passato alle cronache per aver teorizzato la «mafiosità positiva».
Per spiegare perché ritenesse «un grande» il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in un’intervista ad Antonello Caporale di Repubblica ha detto: «Sa tutelarti. Dobbiamo tutelare i nostri interessi, essere meno cedevoli e servili. E mostrarci con una punta di mafiosità positiva».
Parole forti, anzi «oscene», come aveva anche scritto la deputata democratica Pina Picierno, che gli chiedeva le dimissioni seduta stante. La difesa di Belcastro per quella definizione ardita era stata spiazzante: «La gente ha fame e deve mangiare».
Saranno state anche quelle parole a portarlo lontano dalla sede del Viminale, per un più marginale ruolo (quello di sottosegretario) accanto a Stefania Prestigiacomo al ministero dell`Ambiente.
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