Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 8:33
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Il "Corriere" sta con la stampa libera

Ne avrebbe di cose da fare Peppe Scopelliti. Ci sarebbe giusto da chiarire quella questione della voragine da 170 milioni di euro lasciata in eredità al Comune di Reggio Calabria. Due parole non guas…

Pubblicato il: 17/11/2011 – 15:22
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Il "Corriere" sta con la stampa libera

Ne avrebbe di cose da fare Peppe Scopelliti. Ci sarebbe giusto da chiarire quella questione della voragine da 170 milioni di euro lasciata in eredità al Comune di Reggio Calabria. Due parole non guasterebbero. Ci sarebbero da chiarire aspetti inquietanti come le dichiarazioni di alcuni pentiti sul sostegno elettorale offerto al centrodestra in generale e all`ex sindaco in particolare. Poi ci sarebbe, ma è un inciso (uno dei suoi riferimenti politici potrebbe dire che sono cose che si fanno «a tempo perso»), una Regione da governare. La più povera d`Italia; quella da cui i giovani cervelli scappano con maggiore frequenza, secondo lo Svimez; una delle meno capaci a utilizzare i fondi europei; la più afflitta dalla criminalità organizzata. Scopelliti dovrebbe fare tutto questo. E, oggi, avrebbe dovuto fare una cosa in più: parlare con i magistrati della Procura di Reggio Calabria per raccontare loro cosa sa del gigantesco buco che, in riva allo Stretto, affama le imprese e preoccupa le famiglie. Avrebbe dovuto essere interrogato, il governatore indagato per falso in atto pubblico. E invece aveva altri impegni. Chissà se tra gli altri impegni si può annoverare anche la pratica, molto berlusconiana, di offendere i giornalisti che non si allineano al pensiero (?) unico e osano, con inchieste documentate, raccontare il cosiddetto modello Reggio. Da un palco simbolico, quello dal quale si commemorava Ciccio Franco, leader della rivolta di Reggio, Scopelliti – novello Caimano – ha definito «cialtroni» tre inviati di grandi giornali: Enrico Fierro del “Fatto quotidiano”, Roberto Galullo del “Sole 24 Ore” e Guido Ruotolo della “Stampa”. È un «cialtrone» chi ha l`ardire di rappresentare la realtà. Di certo lo è per chi mette nel mirino la stampa libera con toni che ricordano il famigerato “modello Boffo”. È questione di modelli, appunto: quelli diffamatori, con i quali Scopelliti ha preso una certa familiarità, quelli amministrativi, con i quali si sono misurate le relazioni del ministero dell`Economia e della Procura, scoprendo presunti illeciti da far accapponare la pelle. E poi ci sono i modi con i quali ci si relaziona con la giustizia: è singolare che il governatore trovi il tempo per esternare e non quello per farsi interrogare. È il “metodo Berlusconi”: aiuterà pure a gestire il potere, ma sa tanto di fine regime. Noi del “Corriere della Calabria” stiamo con la stampa libera.

Argomenti
Categorie collegate

x

x