Gratteri: «Oratori importanti nella lotta alla `ndrangheta»
«Nella lotta alla `ndrangheta gli oratori giocano un ruolo molto importante». Lo ha detto Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, in un`intervista a Radio Vaticana parlando delle ul…

«Nella lotta alla `ndrangheta gli oratori giocano un ruolo molto importante». Lo ha detto Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, in un`intervista a Radio Vaticana parlando delle ultime intimidazioni ai danni di una cooperativa sociale di Caulonia e alla misteriosa sparatoria nei pressi della residenza delle suore salesiane di San Luca. In molte zone dove l`incidenza delle mafie è molto elevata «delle volte si sente la mancanza della presenza degli oratori che invece potrebbero giocare un ruolo molto importante – ha spiegato Gratteri –. Ai miei tempi, noi giovani frequentavamo gli oratori, unica possibilità per non stare in strada e cadere nelle mani della criminalità. Ora gli oratori che ci sono andrebbero sostenuti». In merito agli strumenti per rendere più aggressivo il contrasto alla `ndrangheta e, più in generale, alle mafie, Gratteri non ha dubbi: «Bisognerebbe informatizzare il processo penale, chiudere quaranta tribunali in tutta Italia, far rientrare almeno cento magistrati fuori ruolo perché impegnati in attività di consulenza: questi magistrati devono tornare a fare i giudici o i pm. Infine, sarebbe utile apportare delle modifiche alla prescrizione». «In questi anni – ha aggiunto il procuratore di Reggio Calabria – i successi contro la `ndrangheta sono sotto gli occhi di tutti. Nel 2011 abbiamo arrestato mille presunti `ndranghetisti ma se dicessi che nella regione ce ne sono 10mila in attività farei comprendere che stiamo svuotando il mare con un cucchiaino. Anche se il nostro Paese ha la migliore legislazione contro le mafie, a noi manca un sistema processuale, penale e detentivo proporzionato alla realtà criminale». «Eppure qualcosa è cambiata – conclude Gratteri –. In questo periodo è cresciuta la percezione, da parte dell`opinione pubblica, sulla presenza delle mafie nel territorio. Ed è cambiata perché ci si è accorti che le mafie toccano in modo molto invasivo anche il Centro e il Nord, che si sono dimostrati molto vulnerabili. Un vero e proprio muro di burro».