Fenomeno Casta calabra: Pollichieni a Radio Vaticana e La Zanzara

Il volume “Casta calabra” continua a riscuotere consensi e a incuriosire alcuni dei più importanti organi d’informazione nazionale. Dopo il lungo servizio, a firma di Gian Antonio Stella, pubblicato il giorno dell’Epifania sul Corriere della Sera, due prestigiose radio si sono occupate del libro del direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, scritto con i suoi redattori Eugenio Furia, Giampaolo Latella, Pablo Petrasso e Antonio Ricchio. Il fenomeno “Casta calabra” è stato infatti al centro degli approfondimenti di Radio Vaticana e di Radio 24, che hanno intervistato Pollichieni.
L’emittente della Santa sede, nello spazio condotto da Federico Piana, ha sottolineato il valore di quella che ha definito «un’inchiesta coraggiosa realizzata dai giovani giornalisti del Corriere della Calabria, secondo la quale nei bollettini ufficiali della regione non comparirebbero mai i nomi dei destinatari dei decreti di spesa. Non solo. L’inchiesta ha portato alla luce come in tutte le strutture dell’ente si siano moltiplicati a decine gli addetti stampa amici degli amici, come vengano elargiti vitalizi milionari ad assessori che hanno lavorato solo poco più di 800 giorni e come un semplice gonfalone sia costato all’amministrazione 3.500 euro quando, a prezzo di mercato, si sarebbe potuto acquistare a meno di cento. Insomma, storie di ordinari sprechi in una regione che costa più della Casa Bianca».
L’intervista di Radio 24 è stata realizzata da Giuseppe Cruciani all’interno del programma “La zanzara”. Nel corso del lungo colloquio radiofonico, il direttore del Corriere della Calabria, rispondendo alle domande del conduttore, ha toccato numerosi temi affrontati in “Casta calabra”: dal costo esorbitante della sede del consiglio regionale al bassissimo livello culturale di quanti siedono a Palazzo Campanella; dalla convenzione con “Infrastrutture lombarde” per la costruzione di quattro nuovi ospedali (uno dei fatti che hanno più scandalizzato l’opinione pubblica nazionale) all’illogico annuncio di costruire un nuovo aeroporto a Sibari mentre l’Enac preannuncia un ridimensionamento di due dei tre scali calabresi per ragioni di economicità ed efficienza.
Vicende di disamministrazione e malaffare purtroppo assai frequenti, quelle descritte nel volume pubblicato dall’editore Falco, che ha portato all’attenzione dei media italiani un vero e proprio “caso Calabria”: un quadro cui l’opinione pubblica della nostra regione sembra ormai assuefatto mentre continua a destare scalpore nel resto del Paese.