«Ospedale dell`Annunziata al collasso»

L’emergenza sanitaria soffoca anche l’ospedale di Cosenza. Nel loro giro di perlustrazione nella sanità calabrese Franco Laratta e Carlo Guccione sono giunti all’Annunziata e il loro report appare assai preoccupante. Il deputato e il consigliere regionale del Pd hanno visitato il pronto soccorso dell’ospedale cosentino, che si è confermato la prima linea di un fronte difficile da sostenere.
Infatti malgrado le professionalità che lì operano, la situazione appare ogni giorno più difficile. Solo nel 2011 sono stati 25.000 gli interventi affrontati dai medici del 118, mentre le telefonate giunte al numero del primo soccorso sono state il doppio. Situazioni ben affrontate, malgrado alcune debolezze strutturali, come il parco automezzi composto da ambulanze certamente vecchie, avendo percorso anche più di duecentomila chilometri ognuna. Del resto, hanno sottolineato i due esponenti del Pd, solo lo spirito di sacrificio dei medici e dei paramedici consente di far fronte puntualmente alle richieste di aiuto che vengono da circa trecento pazienti che ogni giorno affollano il pronto soccorso.
In realtà il reparto di primo intervento appare una struttura inadeguata, che però svolge un ruolo strategico dentro un ospedale che veniva già considerato obsoleto negli anni Settanta. Intanto l’idea di un nuovo ospedale resta fumosa, visto che la Regione non sa come né dove realizzare una nuova struttura. Su questa situazione già difficile, incombe insidiosa la minaccia che viene dal “piano di rientro”, previsto da Scopelliti, qui in veste di commissario alla Sanità.
Sono previsti infatti il ridimensionamento o la scomparsa di sette strutture ospedaliere sul territorio, con la conseguenza di convogliare i pazienti nel nosocomio di Cosenza, aggravando una situazione già difficilmente gestibile.
Il tour sanitario dei due esponenti democratici nell’universo della sanità regionale non si è concluso, ma già Laratta e Guccione hanno annunciato la realizzazione di un dossier da recapitare a Monti e al ministro della Salute, per spiegare loro le condizioni di estrema difficoltà in cui già versa la sanità calabrese, ma anche le scelte politiche che potrebbero ulteriormente peggiorare una situazione già molto compromessa.