La Regione non favorisce il futuro della scuola
Oggi pomeriggio, ho avuto una delle mie più grandi soddisfazioni professionali e umane. Su radiotre, durante la trasmissione Fahrenheit, si è parlato del progetto sperimentale di filosofia che abbiam…

Oggi pomeriggio, ho avuto una delle mie più grandi soddisfazioni professionali e umane.
Su radiotre, durante la trasmissione Fahrenheit, si è parlato del progetto sperimentale di filosofia che abbiamo avviato presso la scuola primaria di Roccelletta di Borgia. Un’idea antica che si fa realtà e con grande successo ed entusiasmo da parte di ragazzi, genitori, colleghi.
Avrei potuto dire che questo è stato anche il risultato del mio percorso di aggiornamento e ricerca compiuto grazie al voucher della teacher card, concessomi dalla Regione Calabria l’anno scorso, ma purtroppo non posso più dirlo.
È vero, quei seminari frequentati e documentati nel mio piano di formazione, il netbook che ho utilizzato e utilizzo quotidianamente a scuola e per la scuola, sono stati certo di grande aiuto per arrivare a questo risultato. Ma tutto ciò, che era stato preventivato, approvato e concesso, nel mio voucher, adesso è tornato ad essere solo mio, frutto di risparmi e sforzi personali e della buon accoglienza di miei progetti da parte dei dirigenti scolastici che ho incontrato in questi anni. La Regione Calabria, infatti, ha chiesto e ottenuto la restituzione di quanto concessomi, a causa di un’imperfezione formale nella compilazione della graduatoria, un clamoroso ed evidente errore oggettivo, in parte anche riconosciuto dagli uffici, ma che alla fine ho dovuto ripagare in prima persona.
Non quindi perché il mio piano non sia stato puntualmente realizzato e documentato; non perché siano state riscontrate debolezze o inesattezze nella mia relazione conclusiva (chissà se mai qualcuno le leggerà) ma solo per una banale imperfezione formale. Questo è il valore che la Regione Calabria dà evidentemente alla qualità delle sue proposte e alla verifica del riscontro effettivo dei finanziamenti concessi.
Lo scrivo con tristezza, perché questa vicenda mi ha umiliato e mi umilia dal punto di vista umano e professionale, e rende sempre più fragile la mia fiducia nei piani formativi attuati da una Regione che pure si era distinta, proprio per la teacher card, quale luminoso esempio di sostegno alla didattica, alla ricerca, all’innovazione. E lo dico con amarezza, proprio perché, come tanti amici e colleghi potranno testimoniare, ero stato tra quelli che più si erano attivati per pubblicizzare l’iniziativa ed elogiarne le forme e la logica.
È possibile che, alla fine, debbano solo trionfare la pura formalità e l’errore?
È questo il futuro della scuola calabrese?