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A Roma l`installazione che parla calabrese

“Split Me Resonance” è il titolo dell`installazione / performance di Alessandro Fonte, Shawnette Poe e Fabio Rao con la performer Elisabeth Kaiser in scena venerdì 25 maggio al Chiostro del Bramante…

Pubblicato il: 21/05/2012 – 17:47
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A Roma l`installazione che parla calabrese

“Split Me Resonance” è il titolo dell`installazione / performance di Alessandro Fonte, Shawnette Poe e Fabio Rao con la performer Elisabeth Kaiser in scena venerdì 25 maggio al Chiostro del Bramante di Roma.
Il lavoro dei quattro artisti (a cura di Ada Biafore) si inserisce nella rassegna «Vari(e)azioni», organizzata dal Chiostro del Bramante (http://chiostrodelbramante.it/) per fornire una concreta opportunità di visibilità ai giovani che operano nel campo delle arti visive e performative, del teatro e della musica.
L’installazione “Split Me Resonance”, attraverso l’azione performativa di Elisabeth Kaiser, riflette sulla  capacità di conquista proiettiva del sé, ma mostra anche  il fallimento reiterato dell’incapacità umana. L’azione è fortemente legata allo spazio architettonico del Chiostro. Infatti la performer (cantante lirica sperimentale), attraverserà un percorso di diciotto metri di lunghezza – reso accidentato dall’emersione dei frantumi acuminati del travertino – nel tentativo di raggiungere il proprio doppio virtuale.  Un’azione difficoltosa e fallimentare quella della  Kaiser, che tradurrà istantaneamente in suono l’interazione corporea ed emotiva con gli elementi dell’installazione. La performance – ideata dai  quattro artisti – è, dunque, un tentativo impossibile di ricongiungimento attraverso un’azione di  completamento  tra l’identità  e il suo doppio, descritta  mediante l’immagine della performer proiettata all’interno di un pozzo, nell`atto di immergersi ed emergere, in un gioco di riflessi e riflessione tra  reale e virtuale, tra percezione e intuizione.
 L’impossibilità di guardare insieme all’aspetto immanente e a quello trascendente dei fenomeni rende però possibile la riconfigurazione di un equilibrio – pure se stremato, interrotto, frangente – tra la tensione all’inabissamento (che è una perdita di sé e il guadagno di una origine) e l’insensatezza di un canto muto (perché non necessita una interlocuzione a distanza – come il bambino nello stato prenatale o perché in uno stato ideale l’articolazione è superflua).
Alessandro Fonte (1984, Polistena) e Shawnette Poe (1980, Varsavia) vivono e lavorano tra l’Italia e la Germania, hanno esposto in importanti istituzioni pubbliche europee e partecipato alla 54° Biennale di Venezia Padiglione Italia / Calabria  a cura di Vittorio Sgarbi. Lavorano nel campo delle arti visive (installazioni/ pittura/ video) e in quello dell’architettura. Fabio Rao (1981, Addis Abeba), regista e produttore, lavora e vive tra l’Italia e l’Etiopia. Selezionato e premiato in vari festival internazionali tra cui “Images that matter” (Africa), “Project direct” (Usa) di cui è l’unico finalista italiano. La performer, Elisabeth Kaiser – cantante lirica sperimentale e compositrice – nata a Regensburg, si è esibita in importanti teatri europei tra cui nel 2011 al Selianitika/Patra Grecia con l’aria “Erda” di Wagner e al Philharmonie of Essen con “Aria” voce solo di John Cage.
L`installazione partirà alle 19,30 mentre per la performance bisognerà attendere le 20,45. Ingresso libero. I calabresi a Roma sono avvertiti, ma non solo loro.

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