Caso Fallara, il secondo "no" al patteggiamento di Labate

L`architetto Bruno Labate dovrà essere processato. Dopo il giudice Daniela Oliva, anche il gup Barbara Bennato ha respinto la richiesta di patteggiamento avanzata dagli avvocati Pasquale Foti e Nino Scimone. Una richiesta che, come la prima, aveva ricevuto il parere favorevole del pubblico ministero Sara Ombra e condizionato al risarcimento danni in favore del Comune di Reggio Calabria. Per il giudice dell`udienza preliminare, due anni di carcere con pena sospesa non sono stati ritenuti sufficienti a mettere la parola fine sul primo troncone del “caso Fallara”. Il professionista reggino è accusato di peculato e truffa.?
La Procura della Repubblica ha svelato le strane liquidazioni che il Comune di Reggio faceva in favore dell`architetto, ex capo della delegazione romana della Regione Calabria.?Liquidazioni sul conto corrente di Bruno Labate per progetti di opere mai realizzate. Un raggiro dietro il quale, stando all`impianto accusatorio, c`era l`ex dirigente comunale al Bilancio Orsola Fallara, deceduta per avere ingerito acido muriatico nel dicembre 2010. ?
A questo punto a Bruno Labate, che ha già ammesso parzialmente le sue responsabilità, non resta che chiedere di essere processato con il rito abbreviato e sperare che la condanna sia inferiore ai due anni di carcere limite per cui è possibile beneficiare della sospensione della pena.
E tra pochi giorni  si celebrerà l`udienza preliminare del processo all`ex sindaco Giuseppe Scopelliti (oggi governatore della Calabria) e dei tre revisori dei conti.