Pd, D`Attorre gela Adamo e annuncia il congresso
LAMEZIA TERME Alla ripartenza (l`ennesima) del Pd calabrese, Alfredo D`Attorre dimostra di crederci veramente. Il commissario regionale del partito sfida caldo e sfiducia e, alla fine di una lunga e…

LAMEZIA TERME Alla ripartenza (l`ennesima) del Pd calabrese, Alfredo D`Attorre dimostra di crederci veramente. Il commissario regionale del partito sfida caldo e sfiducia e, alla fine di una lunga e appassionata relazione, raccoglie pure applausi all`assemblea dei circoli quando scandisce a chiare lettere che «chi sta nel Pd non dà suggerimenti a Scopelliti, né prende incarichi da lui». Non fa riferimenti specifici, D`Attorre. Ma tanto basta per innescare la reazione stizzita di Enza Bruno Bossio: «Fai i nomi, adesso». Gelida la replica del commissario: «Sei troppo intelligente per non capirlo. I giornali li leggi pure tu». Chiaro il riferimento al consigliere regionale Nicola Adamo, marito della Bruno Bossio, e che in queste ultime settimane si è fatto notare per una serie di “aperture” (su tutte la questione Sorical) nei confronti del centrodestra che governa la Regione.
Per il resto, la relazione di D`Attorre mescola temi nazionali e locali. Dal governo Monti che «va sostenuto senza far mancare i nostri contributi», alle primarie che dovranno designare il nuovo candidato premier per il centrosinistra («quello di Bersani è stato un atto di coraggio»), dalla prospettiva di costruire un asse con l`Udc («non è un accordo di potere ma un patto costituente per cambiare l`assetto istituzionale del nostro Paese») al Pd calabrese che deve «aprirsi alle forze migliori della società». La fase due del partito passa attraverso alcune priorità: «Unità che non vuol dire unanimismo; unità come condizione per il rinnovamento generazionale; autonomia come capacità di autogovernarsi».
Le indicazioni appena enunciate servono a D`Attorre per entrare nel cuore del problema, ovvero il rinvio del congresso regionale. Il commissario paragona quanto successo a un «fallimento politico» ma fa sapere che il percorso congressuale «riprenderà il suo iter» dopo la pausa estiva. In sala, i big presenti (dai deputati Pirillo, Oliverio, Marini, Laganà, Lo Moro ai consiglieri regionali Principe, Amato, Battaglia, Scalzo oltre a diversi sindaci e consiglieri provinciali e comunali) fanno spallucce. Ma l`imbarazzo si coglie appieno ed è sottolineato a più riprese negli interventi dei rappresentanti dei circoli che si alternano al microfono.
Tocca a Sandro Principe, capogruppo in consiglio regionale, provare a smorzare i toni. La sua è una difesa a spada tratta dell`attività portata avanti a palazzo Campanella e allo stesso tempo un avviso a D`Attorre: «No a una contrapposizione tra iscritti ed eletti». Non manca un accenno al congresso. Principe ribadisce la possibilità di celebrarlo a settembre e mette in guardia da possibili compromessi sulle candidature al Parlamento: «Nessuno si illuda di ripetere quanto successo nel 2008».
In ogni caso la road map fissata dal commissario prevede per sabato 30 giugno l`avvio dei congressi di circolo e per le prossime settimane la presentazione della mozione parlamentare sulla Calabria. A settembre poi (28 e 29) la prima conferenza programmatica del Pd del Mezzogiorno che verrà celebrata a Lamezia Terme.