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Bancarotta fraudolenta: in manette il presidente di Confcommercio Vibo

VIBO VALENTIA «Il negozio Etty Mancini Moda, nasce nel 1985 dalla cessione dell’azienda di famiglia operante sul territorio provinciale da quasi 100 anni. Etty Mancini, insieme al marito Giuseppe Rit…

Pubblicato il: 03/07/2012 – 10:22
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Bancarotta fraudolenta: in manette  il presidente di Confcommercio Vibo

VIBO VALENTIA «Il negozio Etty Mancini Moda, nasce nel 1985 dalla cessione dell’azienda di famiglia operante sul territorio provinciale da quasi 100 anni. Etty Mancini, insieme al marito Giuseppe Rito, trasformano completamente l’azienda fino al punto da farla conoscere in tutta la Calabria per la sua freschezza e modernità, avendo l’orgoglio di aver fornito per diversi anni gli abiti più eleganti ai dipendenti del Consiglio Regionale della Calabria. Alcuni marchi proposti: per l’uomo c’è Trussardi, Canali, Piero Guidi, Guess, Baroni. Per la donna c’è Trussardi, Guess, Marina Rinaldi, Persona, Penny Black, Piero Guidi».
Sono serviti a poco la freschezza e la modernità alle quali i titolari del negozio di vestiti hanno fatto riferimento nell`annuncio pubblicato sul sito internet della Confcommercio di Vibo Valentia, il cui presidente, Giuseppe Rito, stamattina all`alba è stato arrestato dalla guardia di finanza nell`ambito dell`operazione “Dura lex”. Anche il testo pubblicitario utilizzato nel febbraio 2007 è stato inserito nell`ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Vibo Alessandro Piscitelli che ha disposto l`arresto anche per la moglie Concetta Mancini, il suocero Giovanni Giuseppe Mancini e il commercialista Mario Malfarà Sacchini.
Per tutti il giudice per le indagini preliminari ha disposto i domiciliari. Sono accusati di  bancarotta fraudolenta, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e di false comunicazioni sociali.
Le indagini del Nucleo di polizia tributaria sono state coordinate dal procuratore capo Mario Spagnolo e dal sostituto Santi Cutroneo.
Avviata nel 2001, l`inchiesta ha fatto luce sulla procedura concorsuale nell’ambito della quale è stato dichiarato il fallimento della società che ha gestito il negozio di alta moda “Etty Mancini Moda Srl” facente capo ai Mancini, nota famiglia di imprenditori vibonesi e proprietari anche dell`hotel 501 che non rientra nell`inchiesta.
Stando alla ricostruzione fatta dalle fiamme gialle, gli indagati avrebbero fatto ricorso a vari artifici economico-contabili per distrarre dal patrimonio aziendale della “Etty Mancini Moda Srl”, beni societari e risorse finanziarie pari a circa 2 milioni e 700mila euro.
Un sistema che ha registrato anche l`utilizzo e l`emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti e ammontanti a circa 300mila euro.
In sostanza, i Mancini avrebbero utilizzato altre imprese del gruppo imprenditoriale (la Kalos Srl, E.T. Moda Fashion Srl e la ditta individuale Rito Giuseppe) alle quali avrebbero trasferito le disponibilità finanziarie della società fallita, creando così un danno rilevante per i creditori, tra cui l’erario per un importo superiore ad 1 milione di euro.
Tutte le operazioni sarebbero state curate dal commercialista di fiducia, Mario Malfarà Sacchini, il quale avrebbe ideato gli artifici contabili per occultare la realtà manomettendo i registri contabili e falsificando i bilanci della società fallita.
L`operazione “Dura lex” ha portato anche sequestro della società “E.T. Moda Fashion Srl” e della ditta individuale “Rito Giuseppe”, nonché dei conti correnti, conti di deposito, beni immobili, beni mobili registrati e beni mobili.
Gli arresti di oggi sono il frutto della collaborazione tra la sezione Fallimentare del Tribunale  di Vibo Valentia, la Procura e la Guardia di Finanza. L`inchiesta, infatti, mira a svelare i raggiri tipici di un settore che – sostengono gli inquirenti – «ha inquinato per anni l’economia sana ma che negli ultimi periodi sta subendo e subirà colpi durissimi in maniera inflessibile».

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