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È scontro Catanzaro-Reggio sulla nuova sede dell`Accademia delle Belle arti

CATANZARO Impara l`arte e mettila da parte? No. Anzi, sì ma non dappertutto. L`ultima voce a levarsi contro l’ipotesi di istituire a Crotone una sede distaccata dell’Accademia di Belle Arti di Reggio…

Pubblicato il: 05/07/2012 – 18:00
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È scontro Catanzaro-Reggio sulla nuova sede dell`Accademia delle Belle arti

CATANZARO Impara l`arte e mettila da parte? No. Anzi, sì ma non dappertutto. L`ultima voce a levarsi contro l’ipotesi di istituire a Crotone una sede distaccata dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria è stata quella di Wanda Ferro. Il presidente della Provincia di Catanzaro ha scritto – buon ultima – al ministro per l’Università Francesco Profumo, per chiedere di riconsiderare una «ipotesi che avrebbe conseguenze negative sull’offerta formativa del territorio». Il presidente Ferro spiega di condividere «le preoccupazioni del presidente e del direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro (Maurizio Rubino e Anna Russo l`hanno “preceduta”, tra ieri e oggi, con degli appelli alle più alte cariche politico-istituzionali, ndr) sul futuro della sede che, attiva da quarant’anni, ha da sempre avuto come bacino di utenza il territorio delle province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Tale riflessione – spiega Wanda Ferro – non nasce da una inutile contrapposizione tra territori, ma dalla consapevolezza che la competizione tra i due istituti avrebbe conseguenze negative per entrambi. Tra l’altro tale decisione arriva nell’attuale delicato contesto economico e normativo, in cui si prevedono tagli ai trasferimenti in favore delle istituzioni universitarie, e che quindi dovrebbero spingere verso una razionalizzazione dell’offerta universitaria, privilegiando la qualità alla proliferazione, ed evitando inutili duplicati. L’inevitabile riduzione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro – conclude il presidente della provincia catanzarese – metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa dell’istituto, senza assicurare un miglioramento dei servizi per gli studenti, vanificando l’impegno profuso negli ultimi anni per la crescita dell’istituto e la sua riorganizzazione non solo logistica, ma anche in termini di ottimizzazione dei costi e dell’offerta formativa».

LA LEVATA DI SCUDI DI RUBINO E RUSSO
Anche il presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Maurizio Rubino, ha inoltrato al Ministro per l’Università e la Ricerca formale protesta contro l’intenzione di aprire una sede distaccata dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria nella città di Crotone. «Il territorio crotonese, così come quello cosentino, da sempre bacino d’utenza dell’Accademia di Catanzaro, assicura ogni anno un considerevole numero di iscritti – spiega Rubino –, la cui perdita comporterebbe per l’istituto catanzarese danni ingentissimi. In realtà si tratta di un caso palese di concorrenza sleale al quale reagire subito e con grande energia, essendo a rischio la stessa sopravvivenza dell’Accademia di Catanzaro, attiva da oltre quarant’anni e riferimento culturale importantissimo per il capoluogo e per l’intera regione Calabria. Altrettanto velleitaria appare poi la decisione della Provincia di Crotone, che avrebbe assicurato l’intera copertura dei costi per la sede, mentre le direttive della Corte dei Conti non sembra prevedano la possibilità della concessione gratuita di alcuna struttura».
Il presidente Rubino, il direttore Anna Russo, il corpo docente, gli studenti e l’intero personale dell’istituto catanzarese segnalano come urga a questo punto «l’intervento forte delle istituzioni e dei parlamentari della città e della provincia catanzarese, a tutela di una istituzione che costituisce un presidio culturale importante per il territorio e non può correre il rischio di andare perduta. E ciò proprio mentre l’Accademia sta profondendo ogni sforzo per affrontare la sfida difficile di questi tempi, avendo avviato una profonda riorganizzazione interna, una ottimizzazione delle spese correnti e una più efficace offerta formativa in coerenza con la proclamata necessità di procedere a una celere quanto necessaria operazione di spending review. L’Accademia di Belle Arti a Catanzaro – aggiungono – è patrimonio di tutti. Dei docenti e degli studenti, ma soprattutto dei cittadini catanzaresi che ne hanno seguito in questi anni le vicissitudini, ne hanno condiviso i problemi e le hanno sempre manifestato considerazione e sostegno».
L’auspicio del presidente Rubino «è che questa volta tutti, dalla politica alla società civile al mondo dell’informazione, facciano la propria parte nella consapevolezza che in gioco non è soltanto il futuro di un istituto importante e prestigioso, ma anche quello di un altro pezzo della nostra città che rischia di scomparire lasciando un vuoto enorme che mai più si potrebbe colmare».
Oggi gli ha fatto eco proprio il direttore Anna Russo, che ha inoltrato un comunicato alle più alte cariche dello Stato, ai deputati e ai senatori del territorio per chiedere formale sostegno nella «delicata situazione», ribadendo «il grave rischio che la nostra Accademia correrebbe vedendosi inevitabilmente privata di una notevole fetta di bacino d’utenza, quella di Crotone. Sappiamo – argomenta la Russo – che in un regime di libero mercato culturale un’impresa può tentare operazioni di allargamento, ma poiché in questo caso trattasi di un’impresa didattico-culturale, è perlomeno strano che amministratori locali e anche il governo nazionale non valutino con estrema attenzione anche gli aspetti economici ed etici della concorrenza». Il direttore, nel documento, chiede di «intervenire urgentemente presso il ministro Profumo al fine di impedire l’apertura di una sede staccata dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria nella città di Crotone» e parla di una «operazione nettamente in contrasto con le logiche di rigore e proliferazione della spesa pubblica assunte come cardine dell’azione dell’attuale governo e in contrasto ad una logica di programmazione universitaria sul territorio e gravemente lesiva dell’Accademia catanzarese che ne risulterebbe irrimediabilmente penalizzata».

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