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La ricetta dei giovani per rilanciare il Pd

REGGIO CALABRIA «Il Pd è vivo e opera per aprire una stagione diversa». Tutto si può dire, tranne che ad Alfredo D’Attorre faccia difetto l’ottimismo. Il commissario regionale del Partito democratico…

Pubblicato il: 05/07/2012 – 23:26
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La ricetta dei giovani per rilanciare il Pd

REGGIO CALABRIA «Il Pd è vivo e opera per aprire una stagione diversa». Tutto si può dire, tranne che ad Alfredo D’Attorre faccia difetto l’ottimismo. Il commissario regionale del Partito democratico è intervenuto a Reggio nel corso di “Gruppo d’ascolto Gd per il Pd”, un’assemblea pubblica organizzata dai Giovani democratici per riflettere sullo stato di salute del Pd in Calabria. Presenti molti esponenti delle istituzioni cittadine, regionali e nazionali, oltre a un nutrito gruppo di tesserati e simpatizzanti. Il dibattito è ruotato intorno al tema più scottante delle ultime settimane: la mancata celebrazione dei congressi regionali. Unico imputato, appunto, il commissario D’Attorre, che ha incassato con il consueto aplomb le critiche, neanche troppo velate, provenienti dalla platea. Lui, però, è convinto che il partito stia andando nella direzione giusta: «Abbiamo semplicemente cambiato l’ordine dei congressi. Siamo partiti con quelli di circolo e stiamo costruendo le condizioni per celebrare quelli di ordine superiore. Il nostro è un partito che affronta i propri assetti interni ma continua a fare politica, impegnato nell’opposizione a un disastroso governo regionale e che vuole continuare il lavoro volto a mettere in campo un progetto di governo alternativo». Una data certa per la prossima stagione congressuale non c’è ancora, anche se D’Attorre non rinuncia a elencare una serie di iniziative per il prossimo futuro. Come una mozione Calabria da presentare in Parlamento, le Feste democratiche, la campagna per il tesseramento 2012 e, infine, un appuntamento del partito nazionale sul Mezzogiorno, previsto per fine settembre, «che testimonierà l’attenzione che il segretario Bersani vuole dare a questa regione per la costruzione del progetto di governo di domani». Insomma, il Pd, secondo il commissario democrat, «è un partito che discute animatamente, ma è comunque in campo per aprire una stagione diversa». 
Francesco Danisi, segretario provinciale dei Giovani democratici, plaude comunque all’operato di D’Attorre, senza dimenticare che «ci sono ancora tante cose da fare», su tutte «andare oltre le contrapposizioni e i personalismi e smetterla con il profilo masochista assunto negli ultimi mesi». Anche il sindaco di Campo Calabro, Domenico Idone, dimostra di apprezzare il lavoro svolto finora da D’Attorre. Più critico rispetto alla decisione di rinviare il congresso, perché «l’unità in un partito è un grande valore, ma è un punto d’arrivo, non di partenza. Credo che il Pd oggi sia un partito con i tappi. Dobbiamo toglierli. Innanzitutto è arrivato il momento di scegliere i parlamentari con le primarie. Dobbiamo evitare l’errore di avere rappresentanti che non hanno mai neanche cenato in Calabria». Per il consigliere comunale reggino Massimo Canale, invece, «non si può solo recriminare sulla mancata celebrazione dei congressi, che avrebbero potuto portare giovamento o essere un boomerang. Se il rinvio serve a tirar fuori il meglio delle esperienze calabresi, allora è un’occasione che non dobbiamo perdere. Attraverso la formazione della nuova classe dirigente, potremo fare del Pd un grande partito calabrese». Molto breve l’intervento di Michele Galimi, membro del circolo di Cinquefrondi, che stigmatizza la politica dei continui annunci e dei successivi stravolgimenti che da tempo animano i democratici calabresi: «Dobbiamo evitare di avere un partito che si avvita su se stesso, servono meno analisi e più fatti. Il congresso è un fatto di democrazia e deve essere celebrato. Snche senza unità, si deve fare comunque. Continuando di questo passo a votare non ci andrà nessuno».
Secondo Nicola Irto, altro consigliere comunale reggino, «finora si è parlato troppo dei problemi interni, ora dobbiamo decidere le cose da fare e assumere un ruolo nella costruzione di una nuova idea di Calabria». Idea condivisa anche dal capogruppo democrat a Palazzo San Giorgio, Giuseppe Falcomatà, per il quale «l`incapacità di trovare una sintesi sui problemi della città e della regione» rappresenta uno dei più grandi limiti che il Pd deve affrontare, in «una fase politica che chiede coraggio e determinazione. Noi ci siamo».

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