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Sanità, tutte le criticità dei patrimoni aziendali

REGGIO CALABRIA Scarsa conoscenza dei beni a disposizione, immobili non utilizzati e dalla redditività irrisoria, strutture già finanziate ma non in esercizio. È questo il quadro che viene fuori dall…

Pubblicato il: 10/07/2012 – 13:49
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Sanità, tutte le criticità dei patrimoni aziendali

REGGIO CALABRIA Scarsa conoscenza dei beni a disposizione, immobili non utilizzati e dalla redditività irrisoria, strutture già finanziate ma non in esercizio. È questo il quadro che viene fuori dalla relazione sul patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, presentato questa mattina dal Comitato di controllo contabile della Regione. Dalla ricognizione effettuata, nel corso di un lavoro durato oltre un anno, emergono tutte le criticità relative alla gestione dei beni nella disponibilità delle Asp. «Il problema più urgente da risolvere – si legge nella relazione commissariale – è la “non utilizzazione”. Infatti sono numerosi gli immobili abbandonati, vandalizzati e sottoposti a un inarrestabile degrado e deterioramento. È indispensabile quindi la valorizzazione del patrimonio, attraverso la ristrutturazione, il reimpiego o la sua alienazione, in introiti finalizzati a finanziare attività istituzionali».
Una ricognizione accurata, quella del Comitato contabile, riassunta in più di cento pagine nelle quali spiccano problemi di non facile risoluzione. Come quello relativo agli immobili locati, «non destinati all’attività istituzionale ma che producono un reddito irrisorio o addirittura nullo, in quanto gli affittuari non versano regolarmente i canoni di locazione». Non è finita. Perché le criticità non risparmiano nemmeno quelle strutture costruite utilizzando le risorse provenienti con l’ex articolo 20 della legge 67/1988. Immobili che «non vengono utilizzati ai fini per i quali sono stati finanziati dalla legge».
La commissione regionale prende in considerazione il caso dell’Asp di Cosenza, che ha in proprietà 21 immobili di questo tipo, tutti inutilizzati: «18 di tali strutture sono ultimate, nelle restanti tre i lavori sono ancora in corso, o sospesi, ma nessuna è in esercizio». Sono poi molte le aziende che gestiscono strutture in locazione passiva, per le quali devono sborsare ogni anno somme elevate. In molti casi questo tipo di contratti vengono mantenuti nonostante le Asp possiedano strutture non utilizzate.
«L’altro problema diffuso – è scritto nel documento – è il mancato censimento al catasto. Tali immobili fantasma devono essere denunciati urgentemente all’Agenzia del territorio, anche mettendo in evidenza che gli immobili non accatastati non sono trasferibili e quindi perdono il loro valore di mercato». «Abbiamo avviato questa indagine – ha detto il presidente del Comitato, Gianluca Gallo – per stabilire la reale entità di questi patrimoni, lo stato delle locazioni passive e per illustrare la possibilità di rendere più produttivi questi beni. Il percorso è stato tortuoso, spesso le aziende hanno avuto difficoltà a rispondere in tempi brevi. Attraverso le loro audizioni, i direttori generali hanno contribuito a chiarire alcuni punti oscuri e iniziato percorsi per una migliore gestione del patrimonio». Per il consigliere Udc rimangono ancora grosse criticità, «è pertanto necessario proseguire lungo questa strada, che potrebbe consentire un grosso risparmio. Anche pochi milioni possono essere utili a migliorare l’offerta sanitaria della regione».
Questa ricognizione – secondo Candeloro Imbalzano – «mette a fuoco problemi che neanche gli amministratori erano nelle condizioni di conoscere. È un lavoro necessario per avere reale contezza del patrimonio regionale e per consentire l’avvio della possibilità di dismetterlo». L’altro componente del Comitato Emilio De Masi (Idv) esprime invece soddisfazione per l’attività svolta dalla commissione : «Abbiamo dotato la Regione e le varie amministrazioni di uno strumento che permetterà di lavorare con una maggiore consapevolezza rispetto a quello che si può fare per migliorare il settore sanità». ?
Di seguito tutte le criticità riscontrate relative al patrimonio di Asp e aziende ospedaliere.

ASP DI CATANZARO
L’azienda possiede 91 immobili (di cui 37 unità di terreni e 54 di fabbricati). Tra tutti i beni, 40 sono destinati ad attività istituzionale, il resto è costituito da terreni e strutture con diverse destinazioni d’uso. Non risultano accatastati 32 immobili. L’azienda conduce 37 strutture in locazione passiva.

ASP DI COSENZA
Dalla documentazione in possesso del Comitato contabile, risulta che su 113 immobili 100 non sono accatastati. Le strutture che non hanno una destinazione istituzionale sono 18. Sono 133 i contratti di locazione passiva, che nel solo 2011 hanno comportato una spesa superiore ai 3 milioni di euro. Le locazioni attive, invece, sono 16, per una redditività superiore al mezzo milione di euro. Le strutture ex articolo 20 (costruite per ospitare case famiglia, comunità alloggio, Rsa) sono 21, nessuna delle quali in esercizio.

ASP DI REGGIO
L’azienda possiede 171 unità di immobili, dei quali solo 50 destinati ad attività istituzionale e 45 non risultano accatastati. Dai documenti non emerge che siano state intraprese azioni di dismissione delle strutture. Gli immobili ex articolo 20 sono 12, di cui 7 inutilizzati.

ASP DI CROTONE
L’Asp di Crotone ha in proprietà 24 immobili, di cui 22 accatastati. «Nella documentazione pervenuta – si legge nella relazione del Comitato – non ci sono informazioni relative alle locazioni attive e agli immobili ex art. 20». Per quanto riguarda le locazioni passive, l’Azienda affronta una spesa annua di quasi un milione di euro.

ASP DI VIBO
Su 56 immobili, 30 non hanno destinazione istituzionale. Il valore complessivo ammonta a 36 milioni di euro. Le locazioni attive sono 6 (per una entrata complessiva di quasi 9mila euro), per quelle passive l’Asp di Vibo ha sborsato nel solo 2011 332mila euro.

AZIENDA OSPEDALIERA “MATER DOMINI” DI CATANZARO
Il patrimonio dell’azienda è costituito da tre immobili, tutti accatastati, per un valore complessivo di 42 milioni di euro.

AZIENDA OSPEDALIERA DI COSENZA
L’azienda di Cosenza possiede 93 immobili, dei quali solo 25 sono destinati ad attività istituzionale. Su 93 strutture, 17 non sono accatastate. I beni patrimoniali ammontano a quasi 105 milioni di euro.

AZIENDA OSPEDALIERA “BIANCHI-MELACRINO-MORELLI”
L’elenco pervenuto al Comitato contabile contiene 22 immobili, tutti accatastati, di cui 20 non hanno destinazione istituzionale. Il valore complessivo ammonta a 645mila euro.

AZIENDA OSPEDALIERA “PUGLIESE-CIACCIO”
Su 288 immobili solo 3 sono strumentali alla attività istituzionale, il resto del patrimonio è costituito da terreni. Il valore risultante dallo stato patrimoniale ammonta a quasi 51 milioni di euro.

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