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La giunta Arena licenzia i dirigenti esterni

REGGIO CALABRIA Tutti a casa. Seppur in ritardo notevole, la giunta Arena ha deciso di licenziare i dirigenti esterni in servizio al Comune. Una sorta di repulisti che mette out alcuni tra i burocrat…

Pubblicato il: 11/07/2012 – 17:18
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La giunta Arena licenzia i dirigenti esterni

REGGIO CALABRIA Tutti a casa. Seppur in ritardo notevole, la giunta Arena ha deciso di licenziare i dirigenti esterni in servizio al Comune. Una sorta di repulisti che mette out alcuni tra i burocrati più autorevoli di Palazzo San Giorgio. Il provvedimento sarebbe la conseguenza dello sforamento del patto di stabilità conseguito nel 2010 (già rilevato dagli ispettori ministeriali e sui cui l`amministrazione comunale sostiene formalmente di prenderne atto solo oggi dopo l`approvazione del Rendiconto 2010). I dirigenti colpiti dal provvedimento sarebbero Vincenzo Cuzzola, Sandro Dattilo, Alfredo Priolo e Pasquale Crucitti e gli altri consulenti esterni ma non Antonio Barrile, anch`egli esterno e capo di gabinetto del primo cittadino.
Tra le sanzioni previste dalla legge per lo sforamento del patto di stabilità, infatti, ci sono: taglio del fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo perequativo pari alla differenza tra il risultato registrato e l’obiettivo programmatico e comunque per un importo non superiore al 5% delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuntivo; l`assoggettamento al limite alle spese correnti, che non potranno superare il valore minimo dei corrispondenti impegni assunti nell’ultimo triennio; il divieto di assunzioni abbraccia il personale di ruolo e a tempo determinato, i co.co.co. e i contratti di somministrazione di lavoro temporaneo.
Sono inoltre vietati i contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi del blocco; divieto di ricorrere a mutui e prestiti per il finanziamento degli investimenti; il taglio del 30%, rispetto al valore risultante alla data del 30 giugno 2010, delle indennità di funzione di sindaci (o presidenti di Provincia) e assessori e dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali (o provinciali).
Un quadro di enormi ristrettezze in cui il sindaco e la giunta (nonostante le dichiarazioni di giubilo per l`approvazione del Rendiconto 2010 in consiglio comunale) sono costretti a barcamenarsi e che diventano ancora più grandi se si prendono in considerazione le determinazioni a cui è arrivata la sezione regionale della Corte dei conti nella deliberazione 68/2012. Il quadro generale dei rilievi mossi dall’organismo di controllo di via Buccarelli consta di un interminabile elenco di irregolarità nella gestione del bilancio. Nelle sette pagine della delibera, la casistica è vasta e sconcertante. Vengono rilevate anomalie nella gestione di cassa; l’omesso versamento di ritenute fiscali per 20 milioni e 881mila euro; gravi irregolarità nella gestione dei residui; la rilevante esposizione debitoria nei confronti delle società partecipate; irregolarità nella gestione dei servizi conto terzi; l’esposizione di un risultato di amministrazione non veritiero; criticità nella gestione dell’indebitamento; la sottoscrizione di “interest rate swap” non conforme alla normativa pro tempore in vigore; l’elusione dei vincoli del patto di stabilità; il mancato rispetto delle norme sul contenimento delle spese per il personale; l’anomala quantificazione del fondo per il trattamento retributivo accessorio del personale; l’illegittima erogazione di compensi accessori.
Una lista che si accompagna a un avvertimento molto chiaro da parte della Corte dei Conti, secondo cui è evidente «la presenza di criticità/irregolarità rilevanti» che, «in quanto sintomi di una situazione di squilibrio strutturale dell’ente potenzialmente in grado di provocarne il dissesto economico e finanziario, appaiono suscettibili di condurre, in caso di mancata approvazione delle misure correttive, alle conseguenze previste dall’art. 6, comma 2, del d.lgs. 149/2011». Cioè alla dichiarazione del dissesto.

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