Dramma dei migranti interrotto lo sciopero della fame
RIACE Resta sempre in vista lo striscione con la scritta “Protezione Incivile”. Tuttavia, da stamattina i sindaci di Riace e Acquaformosa, Mimmo Lucano e Giovanni Mannoccio, e il responsabile del pro…

RIACE Resta sempre in vista lo striscione con la scritta “Protezione Incivile”. Tuttavia, da stamattina i sindaci di Riace e Acquaformosa, Mimmo Lucano e Giovanni Mannoccio, e il responsabile del progetto “Nord Africa” Giovanni Maiolo, hanno interrotto lo sciopero della fame iniziato la settimana scorsa per protestare contro i ritardi nell`erogazione dei fondi destinati agli immigrati da parte del dipartimento regionale della Protezione Civile.
La decisione è stata presa oggi al termine dell`assemblea tenuta a Riace. Un centinaio di persone, italiani e migranti, attorno al sindaco Lucano, visibilmente provato dal digiuno che si è autoimposto per accendere un faro sulla cittadina della Locride, diventata negli ultimi anni il simbolo dell`accoglienza e della solidarietà.
«Abbiamo deciso di fare questo gesto prima che Riace si trasformasse in un`altra Rosarno. La protesta comunque continua – ha detto Lucano –. Nel pomeriggio andremo alla sede della Protezione civile regionale e se non riceveremo risposte esaustive trasferiremo lì il nostro presidio. In quel momento avremo raggiunto un punto di definitiva rottura con le istituzioni dalle quali ho colto l`intenzione di distruggere questi progetti. È l`epilogo di una situazione che sta diventando esplosiva. Mi sono fatto l`idea che i progetti dedicati ai disperati del nord Africa siano più di aiuto più alle organizzazioni che agli immigrati. Spesso la burocrazia è distante dai cittadini».
«Non abbiamo i soldi per dare da mangiare ai bambini». Una mamma del Ghana ha portato la sua testimonianza così come hanno fatto altri extracomunitari manifestando tutto il loro affetto nei confronti di Mimmo Lucano: «Per noi è come un padre».
Toccante, infine, l`intervento di Peppino Lavorato, l`ex sindaco di Rosarno, secondo cui «il quadro umano dell`assemblea è l`immagine più bella e più nobile che la Calabria manda all`Italia e al mondo. È una battaglia che sarà vinta perché ci vede uniti contro le ingiustizie».