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Sanità privata, la Cgil invoca l`Ispettorato

COSENZA La condizione in cui si trovano i lavoratori della sanità privata nella provincia di Cosenza è giunta a un punto di gravità assoluta. La fotografia della situazione sta nell`asciutta  ed effi…

Pubblicato il: 31/07/2012 – 13:24
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Sanità privata, la Cgil invoca l`Ispettorato

COSENZA La condizione in cui si trovano i lavoratori della sanità privata nella provincia di Cosenza è giunta a un punto di gravità assoluta. La fotografia della situazione sta nell`asciutta  ed efficace sintesi contenuta nei dati, cha raccontano una storia di stipendi pagati con gravissimo ritardo e di licenziamenti. Tanto per fare qualche esempio: su 14 case di cura prese in considerazione, solo tre sono a posto con la puntualità del pagamento degli stipendi, mentre le altre viaggiano mediamente con ritardi che vanno da sei mesi a un anno. Diverse sono poi quelle strutture con dipendenti in mobilità o licenziati, come la clinica “La Madonnina”, dove i licenziamento già effettuati sono otto e altri ventidue lavoratori hanno in corso una trattativa. E tuttavia questi dati, pur raccontando molto non dicono tutto. Perché serve la viva voce di Alfredo Iorno, della Funzione pubblica della Cgil, per spiegare che la questione degli stipendi pagati con drammatico ritardo è solo una delle due facce della vicenda. L’altra infatti è rappresentata dal rinnovo contrattuale, che arriva con moltissimo ritardo e che si presenta come fortemente regressivo. Aumenterebbero le ore di lavoro da 36 a 38, diminuirebbero le ferie, il lavoro svolto nei giorni festivi sarebbe pagato con tariffa normale. Una somma di arretramento che riguarderebbe la parte economica, ma pure quella dei diritti dei lavoratori. Su questo fronte la proposta è quella della mobilitazione, anche se forte è la consapevolezza che i lavoratori sentono molto il ricatto dei datori di lavoro. Su questo punto molto provocatoria è stata la domanda posta nel corso dell’incontro svoltosi nella sede dalla Cgil, con cui si chiedeva a Enzo Paolini, quale massimo rappresentante della sanità privata, «che gira per le strade della città annunciando di difendere i diritti dei lavoratori», cosa pensasse della situazione dei dipendenti delle cliniche. Per Iorno tuttavia il problema è anche di natura politica. Il sindacalista è infatti persuaso che il problema abbia origini lontane, quando ci fu una certa inflazione di accrediti di strutture private. Oggi, col piano di rientro e con i tagli dei posti letto, a pagare quell’errore clientelare sono i pazienti, ma pure direttamente i lavoratori. Né pare più credibile la motivazione spessissimo portata dalla proprietà delle cliniche circa i ritardi nei pagamenti da parte della Regione, che a sua volta causerebbero i ritardi degli stipendi. Iorno su questo è stato durissimo, arrivando a parlare di «credito a costo zero, ottenuto impiegando i soldi destinati agli stipendi dei lavoratori per altri scopi». Di qui la necessità di un più puntuale controllo degli organi ispettivi, «ma non si comprende perché gli ispettori del lavoro abbiano sempre altro da fare». La via sembra quella di un negoziato difficile su cui pende la minaccia di una mobilitazione generale dei lavoratori.

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