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«Privilegiare il sistema dei controlli»

«Privilegiare, tendenzialmente, la qualità e l`efficacia del sistema dei controlli rispetto alla proliferazione di norme e regolamenti». È questo, in generale, l`antidoto del Comitato antimafia del C…

Pubblicato il: 15/08/2012 – 15:33
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«Privilegiare il sistema dei controlli»

«Privilegiare, tendenzialmente, la qualità e l`efficacia del sistema dei controlli rispetto alla proliferazione di norme e regolamenti». È questo, in generale, l`antidoto del Comitato antimafia del Comune di Milano, istituito dal sindaco Giuliano Pisapia, per scongiurare l`infiltrazione della criminalità organizzata, soprattutto in vista dell`Expo 2015. Dopo avere incrociato le carte processuali, le esperienze di alcuni testimoni e il materiale informativo raccolto, il Comitato (presieduto da Nando Dalla Chiesa) ha formulato diverse proposte per contrastare il fenomeno `ndrangheta che, come dimostrano le recenti inchieste della Distrettuale di Milano, non è un problema che riguarda solo il Mezzogiorno.
In particolare, occorrerebbe – si legge nella relazione – «sviluppare un concerto più stretto tra le autorità di riferimento competenti per l’evento Expo 2015 al fine di rafforzare in via di fatto il sistema di intervento basato sui poteri di accesso ai cantieri del prefetto di Milano e del relativo gruppo interforze». Per raggiungere questo obiettivo, servirebbe «mirare alla massima valorizzazione degli spazi di intervento offerti dalle leggi esistenti, proponendo un ruolo più attivo dell’amministrazione, che d’altronde è la principale destinataria delle domande dei cittadini in tema di tutela della qualità delle relazioni civili ed economiche». In concreto, secondo il Comitato, è necessario «adottare un meccanismo, anche transitorio (dal primo agosto 2012 al primo agosto 2015), che preveda un contingente di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, selezionati con criteri di affidabilità e competenza, che possa affiancare quotidianamente il gruppo interforze della prefettura ed effettuare accessi e controlli nei cantieri, sia diurni che notturni, con apprezzabile frequenza». E ancora: «Negli accessi sui cantieri agli uomini delle forze dell’ordine sarebbe opportuno affiancare un ispettore del lavoro, un ispettore Arpa e un ispettore Asl. Per quel che riguarda le competenze comunali, avviare un processo di selezione e formazione di contingenti scelti per qualità morali e professionali con cui garantire l’esercizio dei controlli di polizia locale, evitando che si possa accedere a questa funzione cruciale anche per effetto (come il Comitato ha appreso) di raccomandazioni politiche o sindacali, in almeno un caso dimostratesi il cavallo di Troia degli interessi `ndranghetisti». Uno dei punti più sensibili è l`Ortomercato dove dovrebbero esserci «controlli sul posto anche di notte, ponendo pubblicamente (e in tutta la sua gravità) il problema della indisponibilità di personale di controllo adeguato in una struttura storicamente piegata agli interessi dei clan». Ai controlli serrati va abbinata «l’importanza strategica delle persone preposte a guidare le strutture che hanno competenza su gare, appalti e licenze. Un’alta qualità delle persone vale a volte più di interi pacchetti di leggi e regolamenti per tutelare l’interesse cittadino». In questo modo si impedirebbe ai clan di piazzare, «attraverso le proprie reti di influenza, di favori e di scambio, le classiche persone “avvicinabili”. Si propone in ogni caso che in tutte le commissioni aggiudicatrici di gare e appalti sia presente, oltre a personale interno specchiato e competente da nominare a rotazione, un membro esterno da sorteggiare in appositi albi predisposti dagli ordini professionali». Appalti trasparenti ma anche «visibili al pubblico», attraverso una «finestra telematica» che consentirebbe a chiunque di visualizzare in tempo reale «i pagamenti effettuati dal committente pubblico alle singole imprese». È con questa logica, inoltre, che il Comitato propone, «sempre per ragioni di trasparenza e ai fini di un efficace controllo delle attività di cantiere, che sia obbligatoria la tracciabilità dei pagamenti in salari e acquisto di beni e servizi compiuti dalle ditte che operano nei cantieri e per i cantieri dedicati alla realizzazioni di opere pubbliche». Un capitolo a parte rappresenta il settore commerciale, alberghiero e della ristorazione. A tal proposito, «si ritiene che i passaggi delle licenze tra operatori debbano essere sottoposti a una disciplina più rigorosa, dovendo essere l’amministrazione a dettare indirizzi generali sulle tipologie commerciali da privilegiare in relazione alle dinamiche economiche, culturali, sociali e demografiche della città. Si propone un’adesione del Comune di Milano all’associazione di Avviso pubblico, già sollecitata peraltro dalla commissione Antimafia del consiglio comunale». Porte chiuse, invece, per tutte quelle società residenti nei paradisi fiscali o non riconducibili a una persona fisica in quanto «vengono meno le condizioni di trasparenza su cui un’amministrazione comunale deve sempre potere contare nei rapporti con i suoi interlocutori, specialmente se beneficiari di risorse pubbliche. Ugualmente si propone che le stesse licenze e gare debbano essere precluse là dove la persona fisica intestataria della società interessata non presenti una chiara coerenza tra la sua identità (anagrafica, professionale), l`attività che nominalmente svolge e la sua dichiarazione dei redditi».

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