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Carmine Abate vince il Premio Campiello

VENEZIA Questa volta Carmine Abate, già fra i cinque autori finalisti del Campiello nel 2004 con `La festa del ritorno`, è riuscito a superare tutti e anche con un notevole distacco sugli altri aut…

Pubblicato il: 01/09/2012 – 23:56
Carmine Abate vince il Premio Campiello

VENEZIA Questa volta Carmine Abate, già fra i cinque autori finalisti del Campiello nel 2004 con `La festa del ritorno`, è riuscito a superare tutti e anche con un notevole distacco sugli altri autori diventati “suoi amici” in questi mesi di appuntamenti in giro per l`Italia del premio promosso da Confindustria Veneto. Con la sua saga di una famiglia “davvero speciale” raccontata ne `La collina del vento` (Mondadori), lo scrittore arbresh, la comunità albanese che vive in Calabria, è il supervincitore della cinquantesima edizione del Premio Campiello con 98 voti, 40 più di Francesca Melandri che con `Più alto del mare` (Rizzoli) ne ha avuti 58. Durante lo spoglio la scrittrice, che indossava un abito confezionato dalla figlia quindicenne, è stata per lungo tempo a pari merito con Abate nella serata finale del premio al Teatro La Fenice, condotta da Bruno Vespa e trasmessa su Rai1.
“Dedico il premio a mia moglie e ai miei figli” ha detto Abate stringendo fra le mani la Vera da Pozzo, simbolo del Campiello, e con emozione ha aggiunto: “In questo cinquantenario del premio è una responsabilità ancora più grande scrivere storie non solo intriganti ma impegnate come questa. Mi sembra tutto un sogno. Un po` me lo aspettavo, ma non questo grande distacco. Tutto è andato oltre ogni rosea aspettativa” ha sottolineato Abate, che è emigrato in Germania con la famiglia e ora vive a Trento e dice di sentirsi un “autore multiculturale”. La storia della famiglia Arcuri raccontata ne `La collina del vento“, spiega, è piaciuta “perché dà speranza”. Grande festa anche per la Mondadori che dopo Alessandro Piperno, vincitore del Premio Strega, si è aggiudicata così in una sola annata anche l`altro più ambito premio letterario italiano. Terzo il sardo Marcello Fois con `Nel tempo di mezzo` (Einaudi), 49 voti, che nel corso della serata che ha visto la partecipazione di Arisa, Gigliola Cinquetti e Anna Valle, ha voluto ricordare i minatori del Sulcis. “Sono figlio unico ma ho molti fratelli che sono sottoterra e non sono morti” ha detto Fois.
Al quarto e ultimo posto i due giovani autori di questa edizione – che ha visto Arisa cantare fra l`altro La notte-: Marco Missiroli con `Il senso dell`elefante` (Guanda) , 36 voti e il veneziano Giovanni Montanaro con `Tutti i colori del mondo` (Feltrinelli), 32 voti. Premio alla carriera a Dacia Maraini, che ha parlato del valore della letteratura come testimonianza. “La letteratura non può cambiare il mondo, può aiutare a capire meglio dove stiamo andando. E` importante – ha detto la scrittrice – lavorare con la memoria. Non mi sembra la letteratura sia in crisi come la situazione economica. E` in buone condizioni”. La giuria dei Trecento Letterati dei quali hanno votato 273, era composta da 22 casalinghe, 50 imprenditori, 92 lavoratori dipendenti, 76 liberi professionisti e rappresentanti istituzionali, 36 pensionati e 24 studenti e fra i giurati noti c`erano Samuele Bersani, Paolo Guzzanti e Gaetano Pesce.

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