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Ciconte: «Alla Regione ora sotto con le riforme»

CATANZARO «Eletto l’Ufficio di presidenza, il consiglio regionale è nelle migliori condizioni per concludere entro l’anno, quel processo di riforma da tutti a parole auspicato. Si tratta in concreto…

Pubblicato il: 10/09/2012 – 16:03
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Ciconte: «Alla Regione ora sotto con le riforme»

CATANZARO «Eletto l’Ufficio di presidenza, il consiglio regionale è nelle migliori condizioni per concludere entro l’anno, quel processo di riforma da tutti a parole auspicato. Si tratta in concreto di portare a compimento il lavoro avviato, approvando nelle prossime settimane le riforme di Arssa e Afor e di insediare, dopo la necessaria rivisitazione, il consiglio regionale delle Autonomie locali». È quanto sostiene in una nota Vincenzo Ciconte, presidente del gruppo di Progetto Democratico che nell`ultima riunione del Consiglio si letteralmente spaccato in mille rivoli.
Superata la fase dell`elezione dei nuovi vertici di Palazzo Campanella, Ciconte traccia la rotta per i prossimi mesi: «Occorre agire per semplificare al massimo la pletora dei tantissimi Enti e Fondazioni, che incidono negativamente sulla spesa regionale. Per quanto riguarda l’Arssa, un accordo sembra ormai a portata di mano. Più difficile e per alcuni versi più complessa, è la riforma dell’Afor. La proposta della maggioranza, tesa alla creazione di un ente pubblico economico che dovrebbe accorpare le competenze in materia di forestazione gestite dall’Afor, con le funzioni ancora in capo alle comunità montane, ha aperto un duro scontro non solo fra la maggioranza e le forze di opposizione presenti nel consiglio regionale, ma anche con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze delle Autonomie locali. Il muro contro muro, non porta da nessuna parte. Riforme così importanti, in settori vitali per la nostra regione, non possono essere fatte per accontentare qualcuno, ma solo per eliminare gli sprechi, creare sviluppo e nuova occupazione. Questo è l’obiettivo che muove l’azione del gruppo “Progetto Democratico”».
Ciconte ne approfitta per lanciare una proposta: «Se la riforma deve limitarsi alla riorganizzazione dell’Azienda forestale regionale, invitiamo gli altri gruppi consiliari, a partire da quelli di minoranza, a prendere in seria considerazione la proposta Mirabelli, che definisce un nuovo assetto organizzativo dell’ente, in grado di rilanciarne ruolo e funzioni. Ma se si deve tener conto di  quanto è avvenuto a livello nazionale, non si può ignorare l’esistenza della legge 135 del 7 agosto 2012 (spending review), che prevedendo la nascita delle Unioni di Comuni montani, alle quali possono essere assegnate le competenze in materia di politiche per la montagna di cui all’articolo 44 della Costituzione, ha di fatto riconosciuto la necessità di prevedere un soggetto istituzionale sovra comunale, destinato a far rivivere in forme certamente nuove e più incisive, l’esperienza delle comunità montane».
In definitiva, per Ciconte « a mio avviso procedere in piena  sintonia con le altre Regioni, che stanno procedendo alla trasformazione di tali enti in Unioni di Comuni montani. Se come è logico si sceglie tale strada, si può conseguentemente prendere in seria considerazione un processo di riforma della forestazione più spinto, volto a semplificare la gestione ed a ridurre davvero i costi. Un assetto dove la Regione attraverso il competente Dipartimento e le sue articolazioni provinciali, svolge le funzioni di programmazione, progettazione, indirizzo e controllo ed i consorzi di bonifica e le Unioni di Comuni montani, si occupano della gestione della manodopera e degli interventi. Allo stato in Calabria i lavoratori idraulico-forestali sono assegnati all’Afor ed ai consorzi di bonifica, con buona pace dei sindacati che nulla hanno finora obiettato, pur avendo presente la diversa natura giuridica dei due soggetti: l’Afor come ente strumentale della Regione, i consorzi di bonifica come enti di diritto pubblico. È giunto il momento delle scelte, ognuno deve fare un passo avanti, nell’esclusivo interesse della Calabria».

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