Personale trasferito, è scontro tra Provincia di Cosenza e Regione
COSENZA La Regione ha trasferito il personale alle Province ma si è “dimenticata” dei relativi fondi per il pagamento degli stipendi. E, di fronte alle sollecitazioni per il saldo degli arretrati, sa…

COSENZA La Regione ha trasferito il personale alle Province ma si è “dimenticata” dei relativi fondi per il pagamento degli stipendi. E, di fronte alle sollecitazioni per il saldo degli arretrati, sarebbe rimasta completamente sorda. Cinque anni e undici milioni di euro dopo il passaggio delle deleghe al livello sub-regionale, il presidente dell’ente intermedio di Cosenza, Mario Oliverio, sbotta e preannuncia provvedimenti clamorosi. Come la restituzione formale delle deleghe a Palazzo Alemanni.
Nel corso di una conferenza stampa, Oliverio ha spiegato lo stato dell’arte della situazione. Ha fornito innanzitutto le cifre, molto alte, degli esborsi sopportati per assicurare lo stipendio ai lavoratori trasferiti. Poi ha evidenziato come sia stato «segnalato più volte tutto questo agli uffici regionali competenti attraverso numerosi incontri e con prospetti e allegati che documentano ampiamente le spese finora effettuate. Ora siamo in condizione di non poter più continuare ad andare avanti. Risorse importanti – ha affermato – come quelle utilizzate finora dalla per anticipare gli stipendi che la Regione avrebbe dovuto corrispondere al personale trasferito per effetto della legge regionale 34/2002 non possono essere sottratte ad investimenti ed iniziative finalizzate allo sviluppo del territorio», specie «in un momento di grave crisi economico-finanziaria come quella che colpisce il Paese, il Mezzogiorno e la Calabria».
Il presidente della Provincia bruzia ha proseguito prospettando un quadro di difficoltà immediate: «Dopo aver fatto tutti i passaggi richiesti in situazioni come questa, dopo aver convocato il personale interessato e le rappresentanze sindacali a tutti i livelli, nei giorni scorsi ho scritto una lettera al governatore Scopelliti». Nella missiva, Oliverio ha spiegato che, «se entro il 15 settembre prossimo non dovessero arrivare risposte e assicurazioni supportate da concreti atti amministrativi, fatto salvo il riconoscimento dello stipendio di settembre ai lavoratori», procederà «alla convocazione della giunta e del consiglio provinciale per assumere provvedimenti radicali che non escludono la restituzione formale alla Regione delle funzioni trasferite con il relativo personale».
«Ciò che mi amareggia di più – ha detto l’esponente del Pd – è il fatto che la Regione continua a rimanere sorda e muta di fronte alle nostre numerose sollecitazioni su una problematica che riguarda uomini e donne che attendono di conoscere il loro destino lavorativo e, poi, il dover constatare che è stato sconfitto il progetto per liberare la Regione dalla logica gestionale, che è alla base del fallimento del regionalismo in Calabria e nel Mezzogiorno. L’entità dell’esposizione finanziaria, anche alla luce delle recenti normative in materia di finanza locale e le cogenti responsabilità amministrative e contabili, non ci consentono ulteriori anticipazioni nell’erogazione degli emolumenti spettanti al personale trasferito».
Nel corso della conferenza stampa, Oliverio ha anche espresso «vicinanza e solidarietà ai circa 100 lavoratori dell’Emmezeta di Montalto Uffugo e alle loro famiglie, impegnati in queste ore a difendere il posto di lavoro».