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E la Regione boccia la Consulta

CATANZARO «La Calabria non teme confronti con il governo dei tecnici e nemmeno ha problemi a farsi paladina di riforme costituzionali radicali nella direzione del federalismo più spinto». L`incipit d…

Pubblicato il: 11/09/2012 – 10:43
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E la Regione boccia la Consulta

CATANZARO «La Calabria non teme confronti con il governo dei tecnici e nemmeno ha problemi a farsi paladina di riforme costituzionali radicali nella direzione del federalismo più spinto». L`incipit della nota di Demetrio Naccari Carlizzi (Pd), è ironico. Perché il succo della questione riguarda una sentenza della Corte costituzionale che la Regione ha pensato di “superare” con la decisione di un tavolo tecnico affidato a tre dirigenti esterni. La storia, che il Corriere della Calabria ha raccontato nel numero 63 (uscito il 24 agosto scorso), investe la posizione di tre dirigenti comandati (arrivati, cioè, da altri enti pubblici) che sono stati stabilizzati per legge grazie alla Finanziaria regionale del 2010. Si tratta di Rosalia Marasco, Luigi Zinno e Giacomo Giovinazzo. Sulla posizione dei burocrati si era espressa la Consulta, bocciando la scelta della Regione e rispedendo al mittente il codicillo che li aveva inseriti nei ruoli. Da allora, però, i tre sono rimasti al loro posto. Unico “provvedimento” adottato: l`istituzione di un tavolo che decidesse il da farsi. Bene, a chi si è rivolta la giunta Scopelliti? Lo spiega Naccari: a «un gruppo di super tecnici, assolutamente sganciati da ogni input politico: Franco Zoccali (funzionario della sede reggina della Scuola Superiore della pubblica amministrazione e ora direttore generale della Presidenza della Regione), Paolo Arilotta (avvocato e ora dirigente esterno dell’avvocatura regionale) e Umberto Nucara (segretario comunale ora direttore generale del personale della Regione)». La conclusione dei tre? «Hanno cambiato la Costituzione». Infatti, la decisione finale è quella di lasciare sulle poltrone Marasco, Zinno e Giovinazzo, che, «come argomentano i super tecnici “i dirigenti (illegittimamente trasferiti alla Regione, ndr) hanno continuato a ricoprire posti di responsabilità adottando importanti atti amministrativi” quindi vanno “conservati gli effetti delle deliberazioni” esecutive della norma improvvidamente dichiarata in contrasto con il dettato costituzionale dalla Corte». Una «innovazione culturale e giuridica dei super tecnici “sovracostituzionali», che, secondo qualcuno – così scrive Naccari Carlizzi – la giunta avrebbe già accolto con una delibera di giunta. La Consulta si metta l`animo in pace.

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