Sanità, irpef più salata e scarsi servizi
La tegola è pronta ad abbattersi sulla testa di tutti i calabresi. Lo spettro della super irpef – che legittima la Regione ad innalzare l`aliquota di prelievo di questo balzello di ben 6 punti – risc…

La tegola è pronta ad abbattersi sulla testa di tutti i calabresi. Lo spettro della super irpef – che legittima la Regione ad innalzare l`aliquota di prelievo di questo balzello di ben 6 punti – rischia di materializzarsi e divenire realtà. La stangata per i contribuenti calabresi arriverebbe già dal prossimo anno, portando il tasso di calcolo del reddito dal 5 per mille al 11 per mille. La responsabilità di questo vero e proprio salasso sarebbe tutta politica e legata all`incapacità dimostrata dalla Calabria di rientrare dal deficit maturato dal sistema sanitario regionale tra il 2008 e il 2011. È il quotidiano La Stampa, oggi, a rivelare questa ipotesi, tutt`altro che peregrina, rileggendo i resoconti che gli specialisti di quotidianosanità.it – tra i principali siti d`informazione del comparto – hanno fatto sui Piani di rientro del deficit sulla sanità delle otto regioni sottoposte a questa procedura. Resoconti che tengono conto degli esiti degli ispettori dei ministeri della Salute e dell`Economia e che avrebbero bocciato quattro regioni tra cui, appunto, la nostra. Con un`aggravante. Secondo quanto riporta il quotidiano torinese, la Calabria avrebbe largamente utilizzato risorse provenienti dai Fas (Fondo aree sottoutilizzate) – cioè il fondo destinato a rilanciare un territorio – per sanare i bilanci di aziende sanitarie e ospedali. Ma quel che è peggio che gli ispettori ministeriali avrebbero sollevato più di un dubbio sulla capacità del Piano di rientro del deficit sanitario nostrano a garantire i livelli essenziali di assistenza rispetto ai bisogni della popolazione. Come dire: i calabresi rischiano di pagare di più per avere un servizio che non tutelerebbe il loro diritto alla salute. Una bella prospettiva per il futuro prossimo della nostra regione.