Per il lavoro un consiglio regionale a metà
REGGIO CALABRIA Un Consiglio “informativo”, quello andato in scena oggi a Palazzo Campanella. Una seduta convocata con l’unico scopo di dare conto degli interventi promossi a favore dei temi di lavor…

REGGIO CALABRIA Un Consiglio “informativo”, quello andato in scena oggi a Palazzo Campanella. Una seduta convocata con l’unico scopo di dare conto degli interventi promossi a favore dei temi di lavoro e occupazione. La minoranza, compatta, ha sentito puzza di bruciato e ha deciso di disertare l’Aula. Dove, ad ascoltare il governatore della regione e l’assessore al Lavoro, è rimasta solo la maggioranza di centrodestra. Peppe Scopelliti non ha perso l’occasione di far pesare le scelte dell’opposizione, esprimendo «rammarico per questa decisione» che costituisce la replica di «un anno fa, quando in occasione della discussione sulle politiche attive dell’occupazione, decisero di non prendere parte ai lavori, accusandoci di voler fare passerella. Noi invece – ha continuato Scopelliti – in quella circostanza abbiamo attivato le procedure per la riprogrammazione delle risorse, togliendole ad alcuni settori del Fse per destinarle al lavoro».
Per cercare di allontanare i sospetti del centrosinistra, secondo cui l’assemblea di oggi rappresenterebbe un semplice spot elettorale alla vigilia delle elezioni, il governatore prova a spiegare le ragioni della convocazione del Consiglio. «Siamo qui – ha detto – perché la Commissione europea ha autorizzato la riprogrammazione dei fondi. Abbiamo quindi la certezza di mettere in campo 161 milioni di euro, che servono a dare risposte concrete. Forse la minoranza ha deciso di non partecipare perché non saprebbero cosa dire, di fronte ai nostri bandi a favore del lavoro».
In totale sono dieci e, assicura Scopelliti, «saranno scaglionati nel tempo». Altri, invece, «sono già in fase di elaborazione». Dopo aver precisato l’intenzione di redigere il nuovo testo unico sul lavoro, il governatore ha ricordato come sia già pronto un progetto di legge per la creazione del collegio dei revisori dei conti, un nuovo organismo con il compito specifico di controllare i bilanci del consiglio regionale e dei gruppi consiliari. «La presenza dell’opposizione – ha aggiunto – poteva servire a dare una risposta tempestiva e approvare il documento già oggi, visto che il via libera definitivo servono la maggioranza dei 2/3 dell’Aula».
Poi un passaggio sugli impegni futuri della maggioranza, chiamata già lunedì a votare il testo di riforma di Arssa e Afor. «Dimostreremo che queste riforme sono passi decisivi verso il cambiamento», ha concluso Scopelliti.
LA RELAZIONE DI STILLITANI «Abbiamo creato 5340 posti di lavoro, con un impegno complessivo di 118 milioni di euro». È l’assessore Francescantonio Stillitani a introdurre il dibattito sul temi dell’occupazione. Una relazione, la sua, rivolta a illustrare tutti gli interventi della giunta a favore di un nuovo sostegno nei confronti del lavoro in Calabria. In totale sono dieci i bandi che saranno pubblicati da qui a breve tempo, tra cui quello relativo alla dotazione occupazionale per i giovani laureati fino ai 35 anni (per una capacità di 32 milioni di euro), gli incentivi alle imprese sotto forma di credito di imposta (15 milioni), un fondo di garanzia per l’occupazione (25 milioni) e i finanziamenti per l’inserimento lavorativo di persone disabili (10,5 milioni).
«Nella nostra regione – ha spiegato Stillitani –, l’occupazione riflette la tendenza nazionale, ma in base ai dati in circolazione dobbiamo prendere atto che la crisi è più tenue rispetto a quella delle altre regioni. In Calabria sta aumentando il numero delle persone che cercano lavoro, pur restando fermi i dati sull’occupazione». Dopo aver ricordato la recente rimodulazione del Fondo sociale europeo («approvata lo scorso 10 settembre»), Stillitani ha quantificato in 565mila gli occupati in questo secondo semestre.
Poi l’assessore al Lavoro ha affrontato la situazione dei precari, come i 5200 lavoratori lsu/lpu che «gravano sulle nostre casse» e per i quali «abbiamo intrapreso un ragionamento con il ministero del Lavoro. Senza alcun risultato, perché non riusciamo a ottenere un tavolo di confronto».
A questi precari si aggiungono gli altri 852 lavoratori dei Parchi della Calabria e i «300 della legge 28, che vengono utilizzati da Calabria Lavoro e Calabria Etica. In totale sono 6350, per un costo di 52 milioni di euro».
L’assessore al Lavoro ha anche specificato l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga, «uno strumento che è stato esteso a 15300 calabresi fino alle fine del 2011». Infine, una dichiarazione quasi di impotenza, perché «non abbiamo la possibilità di bloccare i licenziamenti, quello che stiamo facendo come assessorato è nei limiti delle nostre competenze».
L’ATTACCO AL CENTROSINISTRA Dura la presa di posizione contro la scelta dell’opposizione di non prendere parte ai lavori. Secondo il capogruppo Pdl Giampaolo Chiappetta, quello messo in atto oggi dalla minoranza è un «comportamento non opportuno: non è più il momento delle contrapposizioni e delle polemiche pretestuose. Su questi provvedimenti, la minoranza dovrebbe invece dare il suo supporto. Si tratta di una occasione mancata per forze politiche che dovrebbero capire la gravità del momento».
Dello stesso avviso anche Candeloro Imbalzano (Scopelliti presidente), per il quale «su una problematica così complessa sarebbe stato necessario un confronto».
Alfonso Dattolo, capogruppo Udc, cavalca la polemica, stigmatizzando una «assenza ingiustificata. Non ci può essere un comportamento di questo tipo su un tema così importante, in una regione che ha gli indici di occupazione più bassi d’Italia e d’Europa». Poi la proposta, che suona come una provocazione: «Chiedano loro la convocazione di un consiglio utile a confrontarci su queste questioni».