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Cosca Iamonte, due arresti per tentata estorsione e danneggiamento

Volevano sottrarre a un imprenditore un appezzamento di terreno. Per questo sono finiti in carcere due esponenti della cosca Iamonte di Melito Porto Salvo. L`ordinanza di custodia cautelare, firmata…

Pubblicato il: 01/10/2012 – 12:00
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Cosca Iamonte, due arresti per tentata estorsione e danneggiamento

Volevano sottrarre a un imprenditore un appezzamento di terreno. Per questo sono finiti in carcere due esponenti della cosca Iamonte di Melito Porto Salvo. L`ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha raggiunto Francesco Iamonte, di 39 anni, e Giovanni Gullì, di 34, accusati di danneggiamento e tentata estorsione. Reati aggravati dall`articolo 7 della legge antimafia in quanto i due arrestati avrebbero agito favorendo la consorteria criminale del basso Jonio reggino.
L`operazione dei carabinieri è il risultato delle indagini condotte dal Nucleo investigativo, diretto dal colonnello Carlo Pieroni, che ha fatto luce su una grave intimidazione. Nel giugno del 2010, infatti, era stata danneggiata e incendiata l`abitazione dell`imprenditore che si era opposto alle pressioni esercitate da Iamonte e Gullì  per sottrargli un terreno contiguo alla sua villa.
All`arresto dei due soggetti si è arrivati grazie alle intercettazioni e alla collaborazione di alcuni testimoni e della vittima stessa.  
Peraltro proprio Gullì era stato inizialmente incaricato di effettuare i lavori e questi aveva rinunciato all’incarico a seguito dei primi rifiuti da parte dell`imprenditore di cedere a Iamonte a titolo gratuito l’appezzamento di terreno.
Il rifiuto netto della vittima di aderire alle richieste aveva indotto Iamonte e Gullì al danneggiamento e all’incendio del fabbricato che, nella circostanza, aveva distrutto finestre, balconi, muretti ed impianto elettrico.
L`inchiesta ha permesso agli inquirenti di far emergere chiaramente come i reati di danneggiamento, incendio ed estorsione siano stati commessi per favorire la cosca di Melito.
Durante la perquisizione a casa di Iamonte, inoltre, i carabinieri hanno trovato un revolver calibro 8 con matricola abrasa. Per l`uomo quindi è scattata anche l`accusa di detenzione illegale di armi.
A Gullì, invece, l`ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere dove si trova ristretto in seguito all`arresto del 24 febbraio scorso nell`ambito dell`inchiesta “Affari di famiglia”. In quell`indagine Gullì deve rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso e tentata estorsione.

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