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Multiservizi, il Tar conferma l`interdittiva antimafia

REGGIO CALABRIA Un altro tassello è stato aggiunto al puzzle che vede il Comune di Reggio sull`orlo dello scioglimento per infiltrazione mafiosa. La sezione del Tribunale amministrativo di Reggio Cal…

Pubblicato il: 01/10/2012 – 13:48
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Multiservizi, il Tar conferma l`interdittiva antimafia

REGGIO CALABRIA Un altro tassello è stato aggiunto al puzzle che vede il Comune di Reggio sull`orlo dello scioglimento per infiltrazione mafiosa.
La sezione del Tribunale amministrativo di Reggio Calabria ha rigettato il ricorso al Tar presentato dal socio di minoranza della Multiservizi spa, confermando l`informativa antimafia interdittiva nei confronti della Gestione Servizi territoriali Srl.
La giustizia amministrativa, quindi, ha sposato la linea del prefetto Vittorio Piscitelli che, a fine giugno, emettendo il provvedimento, aveva fatto riferimento a «tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata» nella Multiservizi. Tentativi concretizzatisi in «collegamenti personali, economici e familiari fra alcuni componenti della compagine sociale ed esponenti di sodalizi malavitosi».
Ed è proprio su questo aspetto relativo all`arresto dell`ex direttore operativo della Multiservizi, Pino Rechichi, che avrebbero puntato i soci di minoranza per far valere le proprie ragioni davanti al Tar che non ha accolto neanche il ricorso della Gst per quanto riguarda l`annullamento della delibera con cui la giunta comunale, in seguito all`interdittiva antimafia, ha preso atto dell’avversarsi della condizione che stabiliva di diritto lo scioglimento della municipalizzata.
Una decisione per la quale il presidente Giuseppe Caruso e gli altri componenti del collegio, Caterina Criscenti e Salvatore Gatto Costantino, hanno tenuto in considerazione «l’ampiezza e la gravità del quadro risultante dagli accertamenti riferiti nella relazione della prefettura del 3 settembre 2012.
In quella relazione, il prefetto Piscitelli ha inserito le risultanze investigative dell`inchiesta “Archi-Astrea”, coordinata dal sostituto procuratore della Dda di Reggio Giuseppe Lombardo il quale ha dimostrato come, attraverso un sistema di scatole cinesi, la cosca Tegano avesse i tentacoli sulla società mista.
Grazie a una serie di passaggi societari, predisposti da noti professionisti, e avvalendosi di prestanome, la famiglia mafiosa di Archi era riuscita a controllare una parte del capitale privato della Multiservizi Spa.
Il giochetto ruotava attorno alla “Rec.Im. Srl” di Pino Rechichi, ritenuto un uomo di fiducia del boss “teganiano” Carmelo Barbaro.
La sua società deteneva il 33% del capitale sociale della Gestione servizi territoriali srl (il socio privato) che a sua volta aveva il 49% della Multiservizi.
Visure camerali alla mano, la squadra mobile e la guardia di finanza hanno ricostruito l`organigramma delle due società riuscendo a scoprire che gli «insospettabili» non erano altro che «prestanome» ai quali veniva attribuita la titolarità, solo formale, di importanti attività economiche legate al Comune di Reggio Calabria. Un`inchiesta non conclusa e che può riservare ancora risvolti interessanti che potrebbero sfiorare Palazzo San Giorgio. Nei mesi scorsi, infatti, il fascicolo del pm Lombardo si è arricchito della collaborazione dell’ingegnere Luigi Angelo Bellusci, amministratore delegato della “Ingest Facility Spa”, una società di proprietà al 100% della Fiat. La “Ingest” era il socio capomandatario dell’Ati (composta anche dagli ingegneri Pietro Cozzupoli e Michelangelo Tibaldi) che ha vinto il bando al momento della costituzione della Multiservizi. Dopo un anno però la “Ingest” decise di lasciare improvvisamente Reggio e la società mista diventata sempre di più uno strumento «per fare clientele politiche e no».
Tornata a Torino la “Ingest” (l’unica a possedere i requisiti tecnici ed economici previsti dalla gara), le quote dell’Ati “Gst srl” sono state rilevate prima dagli altri soci e poi dall’impresa di Rechichi, in odor di mafia, che faceva capo ai Tegano. Il tutto sotto gli occhi di chi amministrava il Comune.

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