Nuccio Azzarà sotto processo per concussione
REGGIO CALABRIA È prevista per il prossimo 4 ottobre la decisione sul possibile rinvio a giudizio di Nuccio Azzarà, ex consigliere comunale di Reggio e attuale segretario provinciale della Uil. Azzar…

REGGIO CALABRIA È prevista per il prossimo 4 ottobre la decisione sul possibile rinvio a giudizio di Nuccio Azzarà, ex consigliere comunale di Reggio e attuale segretario provinciale della Uil. Azzarà è accusato di concorso in concussione insieme alla moglie, Franca Barreca, e al dirigente medico del Suem 118 di Reggio Calabria, Gabriele Napolitano. Quest’ultimo, secondo l’ipotesi dell’accusa, avrebbe abusato del suo potere in favore di Azzarà, in occasione delle elezioni amministrative di Reggio Calabria del 2007, vinte dal centrodestra guidato dall’attuale governatore Peppe Scopelliti. Il futuro consigliere comunale all’epoca dei fatti era candidato nella lista del Pdm (Partito democratico meridionale) a sostegno della coalizione di centrosinistra guidata da Eduardo Lamberti Castronuovo. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Valeria Sottosanti, mette in luce le dinamiche illecite attraverso le quali Napolitano avrebbe paventato ritorsioni di carattere lavorativo in caso del mancato appoggio elettorale nei confronti di Azzarà. In particolare, gli indagati avrebbero indotto tre medici del Suem – Luigi Filippo Di Pino, Salvatore Candrea e Giuseppe Quattrocchi – a «dare o promettere il voto, proprio e dei propri familiari, in favore dell’Azzarà, ed altresì l’infermiera Dattola Daniela Marcella a procurare presso i suoi familiari, un voto in favore dell’Azzarà».
Il dirigente Suem avrebbe inoltre minacciato – in modo più o meno esplicito – i medici della struttura ospedaliera in questione di redigere una relazione negativa nell’ambito della valutazione del loro operato, in caso di mancata osservanza dei “consigli” elettorali che indicavano Azzarà come destinatario delle loro preferenze.
Un ruolo importante nella vicenda sarebbe stato svolto anche da Franca Barreca, operatrice professionale con mansioni di caposala del 118, ma soprattutto moglie dell’ex consigliere comunale. Secondo gli inquirenti la donna, in presenza di suo marito e dello stesso Napolitano, avrebbe messo in atto «fortissime pressioni» nei confronti di Marcella Dattola, infermiera del Suem, attraverso l’implicita minaccia di ritorsioni di carattere lavorativo, «per procurare, in favore dell’Azzarà, il voto proprio e del di lei nucleo familiare».
Centrale la figura di Gabriele Napolitano, il quale avrebbe organizzato riunioni di carattere “elettorale” nell’Azienda ospedaliera reggina, «previa convocazione di medici e personale infermieristico», nel corso delle quali invitava i partecipanti a iscriversi al sindacato Uil e a «votare il candidato Azzarà». E sarebbe stato sempre Napolitano a mettere a disposizione del segretario provinciale Uil, nel corso della campagna elettorale, locali e mezzi del Suem, come fotocopiatrici, stampanti, computer e telefoni. Il dirigente medico avrebbe inoltre organizzato una festa nei locali del 118, subito dopo l’esito delle elezioni amministrative del 2007.
Nuccio Azzarà, oltre ad aver ricoperto il ruolo di consigliere comunale, nel 2010 si era candidato alle elezioni regionali con il partito di Italia dei valori, a sostegno del candidato Pippo Callipo. Tra i promotori del movimento “Sud” insieme a Eduardo Lamberti Castronuovo, nel 2011 Azzarà è stato candidato nella coalizione di centrodestra che sosteneva l’attuale presidente della Provincia di Reggio, Peppe Raffa.