Scandalo Aterp, un`altra tegola per la giunta Scopelliti
COSENZA La patata bollente dell`Aterp di Cosenza, adesso, è nelle mani della Regione. E di Tony Angelo Gagliardi, commissario straordinario che ha sostituito nel novembre 2011 Giuseppe Marchese, inda…

COSENZA La patata bollente dell`Aterp di Cosenza, adesso, è nelle mani della Regione. E di Tony Angelo Gagliardi, commissario straordinario che ha sostituito nel novembre 2011 Giuseppe Marchese, indagato nel pasticciaccio delle case popolari garantite ai clan cosentini.
Non sarà facile uscirne senza provvedimenti traumatici. Perché lo scenario descritto dalle indagini della squadra mobile di Cosenza è inquietante. Affonda le proprie radici nel tempo e, si capisce bene dalle parole del procuratore aggiunto Airoma, il malaffare è andato avanti indisturbato per anni, senza che nessuno (né direttore generale, né commissario straordinario) sia mai intervenuto per denunciare quello che accadeva.
Il dirigente del servizio di gestione dell`Aterp lo ha detto chiaro e tondo agli investigatori il 29 marzo 2011: i casi di illegalità nell`utilizzo del patrimonio dell`Azienda non erano pochi, erano noti a tutti e nessuno era mai intervenuto. Ci sono precise responsabilità individuali, che la magistratura dovrà accertare. E ci sono anche, a cascata, questioni politiche che non possono essere ignorate dalla giunta regionale. Per Scopelliti & co. è l`ennesima tegola. Oltre all`iscrizione collettiva nel registro degli indagati per il caso Sarlo, l`esecutivo di centrodestra “incassa” la sbobinatura delle telefonate tra l`assessore ai Lavori pubblici, Pino Gentile, e il furbetto dell`Aterp bruzia, Oscar Fuoco. E, soprattutto, dovrà interrogarsi sul peso della frase riferita al dipendente dal politico: «Senti, fai quella cosa che ti ho detto. Chiamali, eh, che poi aggiustiamo le carte». Un passaggio tutto da decifrare per i magistrati della Procura di Cosenza. Gentile non è indagato, mentre lo è suo fratello Raffaele, storico sindacalista della Uil e dipendente dell`Aterp. Una tegola nella tegola, che la giunta si trova ad affrontare in una fase già molto delicata.
E anche il consiglio regionale è lambito dai faldoni dell`indagine sull`edilizia popolare. Toccherà al presidente dell`assemblea di Palazzo Campanella, Franco Talarico, confrontarsi con la condizione del suo esperto di comunicazione, Mario Campanella. Un giornalista impegnato a “raccontare” l`immagine istituzionale della Calabria che, pur non essendo indagato, finisce in un`ordinanza mentre, secondo il gip, discute di posti di lavoro al telefono con un impiegato dalla condotta non proprio cristallina.