Scopelliti: tutti i dirigenti dei Comuni gonfiano alcune voci
REGGIO CALABRIA Ottimizzazione del sistema depurativo e delocalizzazione di alcuni impianti in zone più idonee sotto il profilo urbanistico e ambientale. Sono solo alcuni degli interventi annunciati…

REGGIO CALABRIA Ottimizzazione del sistema depurativo e delocalizzazione di alcuni impianti in zone più idonee sotto il profilo urbanistico e ambientale. Sono solo alcuni degli interventi annunciati questa mattina dal governatore Scopelliti durante un incontro nella sede del consiglio regionale della Calabria. La programmazione straordinaria di interventi a regia regionale, inseriti nel Piano nazionale per il Sud, ha riservato particolare attenzione a Reggio Calabria, che rientra tra le città già deferite dalla Corte di giustizia europea per il mancato recepimento della direttiva comunitaria che disciplina il trattamento delle acque reflue urbane. Il finanziamento prevede il completamento della rete di depurazione urbana e lo spostamento degli impianti di Ravagnese e Gallico, per un intervento pari a 50 milioni di euro, di cui 35 riguardanti risorse pubbliche e i restanti 15 fondi privati.
«L’obiettivo della programmazione regionale – ha spiegato il governatore Scopelliti – è di risolvere le criticità relative alle infrazioni del passato, attraverso l’attivazione di meccanismi di project financing e con l’individuazione di un soggetto gestore del sistema depurativo, che si farà carico delle fasi di progettazione e realizzazione».
In particolare, il programma operativo comporta l’ottimizzazione dei collettori fognari principali e degli impianti di sollevamento, per un finanziamento pari a 3,5 milioni di euro. Il bando relativo a questo intervento sarà pubblicato a breve. Inoltre è previsto anche l’adeguamento dell’impianto di Pellaro, il cui bando di 700mila euro è stato pubblicato il 7 maggio scorso.
Il sindaco Demetrio Arena ha manifestato la sua soddisfazione e ringraziato Scopelliti per interventi che «permettono a Reggio di risolvere problemi che si trascinano da molte generazioni».
Poi Arena ha affrontato i nodi legati allo stato della società Acquereggine e manifestato la volontà di «rispettare l’accordo fino al 31 dicembre» e di mantenere lo stato occupazionale «anche se in maniera ridotta». «Ci sono problemi normativi – ha aggiunto il sindaco -, ma l’intendimento è questo».
Anche in questa occasione, il governatore della Calabria non si è lasciato sfuggire l’occasione per dire la sua sul “caso Reggio”. Dopo aver premesso che oggi «in base alla divisione delle competenze i dirigenti contano più dei sindaci e dei presidenti di Provincia e Regione», Scopelliti ha puntato l’accento sulle presunte “disattenzioni” della stampa. «In tutta Italia sono 2200 i Comuni che hanno problemi di bilancio – ha detto -, al punto che il governo ha deciso di farsene carico. Però nessuno ha sottolineato che oltre a Reggio ci sono tante altre città nella stessa situazione. Così come nessuno ha detto che la Iervolino ha lasciato un buco di un miliardo e 300 milioni, Veltroni uno di 12». L’ex sindaco ha il vizio di ripetersi, costringendo così a ripetersi anche il cronista: la differenza tra Reggio Calabria e tutte le altre città d’Italia è che lì a certificare il debito sono stati gli stessi amministratori; in riva allo Stretto, invece, se non arrivava la Commissione d’accesso gli Scopelliti-boys ancora ci raccontavano la favola dell’ente ben amministrato.
Infine, una riflessione di carattere generale: «È vero – ammette l’ex sindaco di Reggio – ci possono essere state gestioni poco oculate, ma il dato che emerge è che tutti i dirigenti dei Comuni gonfiano sistematicamente alcune voci. Alla fine i dati non risultano veritieri e gli enti si ritrovano i buchi».
Ma Scopelliti sembra essere sicuro del fatto suo, al punto di ribadire di essere «pronto a rispondere delle mie responsabilità nelle sedi opportune». È una dichiarazione improntata al rispetto delle istituzioni. Anche se subito dopo il governatore non rinuncia a puntare il dito contro le solite «lobby perverse» e alcuni esponenti politici, «responsabili del danno alla città». Il momento delle accuse è però seguito da quello delle rivendicazioni. Perché l’ex sindaco intende rivendicare con forza la sua esperienza di governo, in quanto «la caratteristica del “Modello Reggio” sta nell’aver disegnato il futuro di questa città». Le colpe di una simile situazione, per questa via, devono essere ricercate ad altri indirizzi, quelli di chi ha «costruito il male di Reggio su questo tipo di operazioni».
Scopelliti è davvero convinto: «Ho la certezza di dover rispondere delle mie azioni, ma arriverà il tempo anche per altri».