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Prostituta e appartamento: ecco il sistema "tutto incluso"
COSENZA Un`associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione attiva nell`area di Cosenza è stata sgominata in operazione congiunta di polizia e carabinieri. Sette persone so…
Pubblicato il: 08/10/2012 – 8:37
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COSENZA Un`associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione attiva nell`area di Cosenza è stata sgominata in operazione congiunta di polizia e carabinieri. Sette persone sono state arrestate, mentre altre quattro sono state sottoposte a obbligo di firma e di dimora. In carcere sono finiti Mario Franco, 66 anni, Emanuele Lo Polito, 36 anni, e sua moglie Gina Borchetta, 28 anni, tutti già noti alle forze dell`ordine. Ai domiciliari sono finiti Joseph Falvo, 22 anni, Manuel Caruso, 25 anni, e Andrea Vita, 38 anni, quest`ultimo preso a Roma. Obbligo di dimora per Luca Medaglia, 34 anni, e Giuseppe Matera, 35 anni. Obbligo di firma per Giovanni Viviani, 45 anni, e Domenico Giampietro, 31 anni.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica bruzia, hanno permesso di ricostruire un`articolata associazione a delinquere tra Cosenza e Rende che reperiva e gestiva più case di appuntamento, in cui le prostitute potevano soggiornare e ricevere i clienti, e forniva loro la protezione, avvalendosi della collaborazione di persone inserite nel circuito criminale della zona. Secondo le indagini, l`organizzazione che operava nel giro della prostituzione assicurava anche la disponibilità di autisti che potevano accompagnare le prostitute nei casi in cui fosse necessaria la prestazione fuori sede. Ma il gruppo criminale si preoccupava persino degli aspetti pratici della vita e del lavoro delle meretrici, quali ad esempio l`inserimento nei giornali della pubblicità delle offerte a sfondo sessuale.
In base alla loro bellezza le prostitute erano state divise in due distinte categorie e i costi delle prestazioni variavano dai 70 ai 500 euro. I particolari sono emersi nel corso delle indagini che polizia e carabinieri hanno compiuto da diverso tempo nella zona di Cosenza e Rende. Le prostitute scelte dai componenti dall`organizzazione erano di diverse nazionalità (in gran parte sudamericane) e anche di diverse fasce d`età. L`organizzazione si occupava del loro trasporto e di tutte le altre attività logistiche per far svolgere la loro attività. In base alla categoria delle ragazze venivano scelti gli appartamenti dove esercitavano l`attività di prostituzione. Polizia e carabinieri si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche e ambientali per ricostruire le attività svolte dai componenti dell`associazione per delinquere.
Le indagini sono partite nel 2010 a seguito di alcuni spari esplosi contro l`abitazione di una delle prostitute per intimidirla.
«Abbiamo accertato che ogni prostituta versava all`organizzazione circa 500 euro alla settimana – ha detto Antonio Miglietta, capo della squadra mobile di Cosenza, durante la conferenza stampa che si è svolta nella sede della questura – e che l`organizzazione offriva in cambio un vero e proprio pacchetto di servizi, dalla fornitura della casa all`assistenza per la pubblicità del servizio svolto e anche per gli spostamenti con le auto».
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