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FALSI ESAMI ALL`UNICAL | Le «giustificazioni» della tutor

COSENZA Avrebbero voluto incastrarla. Lo racconta a una collega Angela Magarò, una delle principali indagate nell`inchiesta sui presunti falsi esami all`Università della Calabria. Ed è la collega ste…

Pubblicato il: 20/10/2012 – 13:46
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FALSI ESAMI ALL`UNICAL | Le «giustificazioni» della tutor

COSENZA Avrebbero voluto incastrarla. Lo racconta a una collega Angela Magarò, una delle principali indagate nell`inchiesta sui presunti falsi esami all`Università della Calabria. Ed è la collega stessa a riferirlo al pm Antonio Bruno Tridico (titolare dell`indagine assieme al sostituto procuratore Alessia Miele della Procura di Catanzaro), sentita nel tribunale di Cosenza il 19 ottobre dello scorso anno. La donna conosce da tempo la Magarò perché – racconta – «fino a tre anni fa è stata tutor del corso di laurea in Filosofia. Ho avuto con lei esclusivamente rapporti di lavoro relativamente a ciò che riguardava la compilazione dei piani di studio degli studenti. Da circa due o tre anni non è più tutor e si occupa del master, che è una sorta di corso di specializzazione, che consente agli studenti laureati di acquisire punteggi utili per il curriculum personale». Negli ultimi tempi – un anno fa – la vedeva «di rado» ma piuttosto «le capitava di sentirla per telefono, nello specifico – riferisce al pm – mi chiama da un`utenza del predetto dipartimento sul mio cellulare». A questo punto il pm chiede come mai la Magarò la chiamasse spesso. «Mi chiama più frequentemente – risponde – proprio per parlarmi della nota vicenda giudiziaria che sta appunto interessando la facoltà di Lettere e filosofia dell`Unical. Nelle sue telefonate mi ha dapprima rappresentato di essere rimasta coinvolta in tale vicenda tant`è vero che mi ha anche detto di essere stata interrogata negli uffici della Procura della Repubblica alla presenza del suo avvocato». E aggiunge: «Poi, in maniera del tutto spontanea, ovvero senza che io le chiedessi nulla, mi ha precisato di essere del tutto estranea alla vicenda e che la sua unica responsabilità è solo quella di essere stata sempre disponibile con tutto il corso di laurea, sia docenti che studenti».
La collega – a suo dire – si è chiesta più volte come mai la Magarò ci tenesse a «giustificarsi»: «Mi ha parlato anche di statini falsi sui quali non sarebbe stata apposta la sua firma che, a suo dire, non solo non era autentica ma di certo era stata falsificata ed apposta sullo statino medesimo da qualcuno che voleva incastrarla. Per tale motivo mi ha anche riferito che si sarebbe rivolta a un perito grafologo per attestare la sua estraneità alla vicenda».

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