«Senza precari la sanità si blocca»
REGGIO CALABRIA «La gravissima situazione in cui si versa la sanità calabrese alle prese con un Piano di rientro che, a due mesi dalla scadenza, è servito solo ad aggravare ulteriormente lo stato di…

REGGIO CALABRIA «La gravissima situazione in cui si versa la sanità calabrese alle prese con un Piano di rientro che, a due mesi dalla scadenza, è servito solo ad aggravare ulteriormente lo stato di precarietà e di disservizio nell`erogazione dei livelli essenziali di assistenza e a confermare uno stato di disavanzo finanziario nonostante tutti gli sforzi compiuti dai calabresi che continuano a pagare le aliquote Irpef e Irap più alte d`Italia, viene confermata dalle conseguenze drammatiche che potrebbe provocare una semplice circolare emanata dalla direzione generale dell`Azienda sanitaria provinciale di Cosenza». È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. «La succitata circolare – prosegue Guccione – dispone che entro il 31 dicembre 2012 deve essere assicurato l`azzeramento delle ferie di tutto il personale assunto a tempo determinato. Probabilmente non ci si è accorti che, se il provvedimento dovesse essere attuato la Sala operativa del 118 di Cosenza, dove lavorano su 15 addetti 6 operatori precari, rischierebbe l`immediata chiusura. Così come analoghe gravi conseguenze verrebbero a determinarsi negli ospedali Spoke di Rossano-Corigliano, Paola-Cetraro e Castrovillari. Se si dovesse dar corso a tale disposizione, tanto per fare un esempio su tutti, nell`ospedale Spoke di Castrovillari si dovrebbero chiudere il laboratorio di analisi, il Centro trasfusionale, il reparto di Broncopneumatologia, il Pronto soccorso e il reparto di Cardiologia. A tanti medici, infermieri e operatori socio sanitari precari viene negato perfino il diritto costituzionale a potersi godere le ferie».
Per il consigliere regionale del Pd «questo assurdo stato di cose non può più essere tollerato e la dice lunga sullo stato di precarietà in cui è ridotta la sanità della nostra regione che, oggettivamente, non può assolutamente fare a meno di un personale precario medico, paramedico e infermieristico che, da oltre quindici anni, garantisce l`erogazione di importanti servizi sanitari nei presidi ospedalieri e su tutto il territorio. C`è bisogno che di questa problematica si investa immediatamente il governo nazionale e il Tavolo Massicci, non solo perché sia immediatamente garantita la proroga dei contratti al 31 dicembre 2012, ma per avviare definitivamente le procedure di stabilizzazione e procedere alla assunzione di nuovo personale sanitario e parasanitario attraverso cui potenziare i servizi sanitari ospedalieri e territoriali di cui oggi i calabresi, pur avendone diritto, non possono assolutamente fruire, costretti come sono a partire e a recarsi fuori dalla nostra regione per ottenere le prestazioni più elementari di cui abbisognano».