Precari Asp Cosenza, condannato Petramala
COSENZA La stabilizzazione dei precari della sanità cosentina sarebbe illegittima. È questa la conclusione a cui arriva la sezione giurisdizionale della Corte dei conti che ha accolto, parzialmente…

COSENZA La stabilizzazione dei precari della sanità cosentina sarebbe illegittima. È questa la conclusione a cui arriva la sezione giurisdizionale della Corte dei conti che ha accolto, parzialmente, la richiesta del procuratore regionale della Calabria, Cristiana Astraldi De Zorzi. In particolare la Corte, presieduta da Luciano Coccoli e composta dai consiglieri Rossella Scerbo e Quirino Lorelli, ha condannato al pagamento in favore dell`erario Franco Petramala nonché Antonio Scalzo e Daniele Bellusci, rispettivamente ex direttore generale, ex direttore sanitario ed ex direttore amministrativo dell`Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Complessivamente il danno quantificato dai magistrati contabili ammonterebbe a circa 14,5 milioni di euro. Nella sentenza depositata lo scorso 22 ottobre la Corte ha condannato Petramala al pagamento ad oltre 3,1 milioni. Mentre Scalzo e Bellusci dovranno elargire la somma di un milione e 560mila euro ciascuno.
La vicenda è stata originata da una denuncia di un presunto danno erariale trasmesso dalla Regione il 7 agosto del 2009 e che aveva ad oggetto la trasformazione di 76 rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. Ma a seguito dell`attività avviata dalla guardia di finanza le posizioni – considerate ora anche dalla Corte irregolari – sarebbero poi risultate superiori. Alla base della decisione dei giudici contabili soprattutto la mancata procedura di assunzione tramite concorso pubblico. Gli atti di trasformazione quanto anche le delibera della giunta regionale “autorizzativa” della stabilizzazione, secondo la Corte, sarebbero «completamente illegittimi alla luce delle reiterate pronunce della Corte costituzionale in materia di assolutezza e centralità del principio del pubblico concorso». E i danni per le casse pubbliche, per i magistrati contabili, non sarebbero solo rintracciabili nella «illegittima trasformazione, cui consegue un onere finanziario per stipendi e contributi assistenziali e previdenziali permanente e futuro a carico dell’Asp di Cosenza, ma anche nel dimostrato aumento del disavanzo sanitario regionale, derivante dalle illegittime ed abusive pratiche di stabilizzazione intercorse tra il 2008 ed il 2010».