Caso Rende, il Pdl ora attacca Laratta
RENDE «L`onorevole Laratta non sa cosa sia il garantismo, fa il giacobino a senso unico. Per Corigliano e Reggio chiese la commissione d`accesso mentre per Rende vorrebbe che non accadesse nulla». È…

RENDE «L`onorevole Laratta non sa cosa sia il garantismo, fa il giacobino a senso unico. Per Corigliano e Reggio chiese la commissione d`accesso mentre per Rende vorrebbe che non accadesse nulla». È quanto scritto in una nota del Pdl di Cosenza. «C`è un`inchiesta della Direzione distrettuale antimafia – prosegue la nota – e Laratta, che fa parte della commissione presieduta dal presidente Pisanu, dovrebbe comportarsi in maniera equanime. Se la Dda configura contiguità con la criminalità organizzata e mette sotto inchiesta l`ex sindaco e altri consiglieri comunali e dirigenti diventa obbligatorio fare chiarezza. Non per prefigurare scenari o invocare tagliole: non fa parte del nostro stile. Così come non fa parte del nostro bagaglio culturale utilizzare le decisioni della magistratura, che rispettiamo, per vendette politiche. Considerare una farsa una richiesta del genere significa pensare che l`inchiesta stessa sia una farsa e di questo sarebbe utile che Laratta se ne assumesse le responsabilità». «Rende, per molti versi, è più importante – aggiunge il Pdl – ancora di Reggio Calabria, per la sua università e per la sua alta concentrazione di interessi edili e finanziari. I nostri deputati Santelli, Dima, Golfo, Traversa, i nostri senatori hanno fatto richiesta di commissione d`accesso al ministro Cancellieri nell`interesse unico della verità. Definire farsa tutto questo significa porsi come un soggetto di parte in una commissione, qual è quella antimafia, nella quale invece non dovrebbero essere ammessi particolarismi». «Ripetiamo, per l`ultima volta, noi vogliamo – conclude – la verità, solo quella, e per questo ci affidiamo alla direzione distrettuale antimafia e al ministro dell`Interno».