Arssa, stato d`agitazione e sit-in il 13 a Catanzaro

COSENZA Stato d`agitazione di tutto il personale Arssa. È la decisione partorita dalle rappresentanze sindacali unitarie durante l’assemblea dei lavoratori «in lotta per la retribuzione negata e il recupero delle risorse mancanti in bilancio». Un incontro dai toni aspri che ha avuto
momenti di confronto «serrato e drammatico» – si legge in una nota delle organizzazioni sindacali – con il commissario liquidatore, Pasquale Pellegrino.
La giunta regionale – a detta di Pellegrino – proponeva una via indecifrabile per ottenere le anticipazioni di cassa utili ad assicurare gli stipendi: un passaggio da Fincalabra, quantomeno irrituale se si considera che l’Arssa è un ente pubblico e non economico.
L’assemblea, la Rsu e le organizzazioni sindacali hanno invece ottenuto che l’Arssa definisse un percorso ordinario di richiesta di anticipazione (per i mesi di ottobre e novembre) che, alle strette, il dipartimento al Bilancio ha approvato questo pomeriggio stesso, quando l’Arssa ha direttamente interloquito con la Regione.
L’assemblea ha, comunque, proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale dell’Arssa insieme con la Rsu e le sigle sindacali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl, Uil, la Flai-Cgil, la Fai-Cisl, la Uila-Uile la Filt-Cgil, decidendo di rimanere in assemblea permanente per monitorare le procedure di anticipazione di cui hanno dato notizia il commissario liquidatore e il dipartimento Bilancio della Regione Calabria.
Contemporaneamente, per recuperare le risorse che contabilmente mancano ancora al bilancio dell’Agenzia, «come è avvento negli scorsi anni, l’obiettivo – fanno sapere ancora i sindacati – è quello di ottenere dalla Regione la variazione di bilancio necessaria (circa 5 mln di €) per assicurare stipendio di dicembre 2012 e tredicesima mensilità».
Il personale in assemblea ha anche deciso di tenere una manifestazione martedì 13 novembre al dipartimento Bilancio della Regione Calabria, in via Massara a Catanzaro, «per risolvere definitivamente la situazione e alleviare lo stato di sofferenza dei lavoratori coinvolti».